Chi è più liberticida, i giudici o il governo?
In Germania un processo contro due giornalisti è diventato un dibattito sui limiti della pubblicazione indiscriminata, poi una polemica di livello nazionale sulla libertà d’espressione, con proteste in tutto il paese, infine un conflitto tra poteri dello stato, che è costato la poltrona al procuratore generale tedesco Harald Range. Martedì sera il ministro della Giustizia Heiko Maas ha destituito dal suo incarico il procuratore Range dopo giorni di polemiche durissime, iniziate con l’apertura di un’indagine per tradimento contro due giornalisti del sito Netzpolitik, accusati dai servizi di aver pubblicato dei documenti d’intelligence classificati che costituiscono segreto di stato. L’accusa di tradimento è di una gravità inusuale, e ha provocato proteste in tutta la Germania contro il provvedimento “liberticida”.
Il governo ha reagito, e martedì il ministro Maas, dopo un giro di conferenze stampa davvero duro, ha mandato in prepensionamento il procuratore Range, che “non ha più la fiducia del governo”. Ma anche il provvedimento di autorità dell’esecutivo ha suscitato proteste, il magistrato ha detto che l’attacco all’indipendenza del potere giudiziario è senza precedenti, e così in Germania si consuma una faida tra due compagini solitamente benpensanti, quella di chi professa la fine dei segreti e un uso indiscriminato della libertà di pubblicazione e quella degli ultrà dello stato di diritto. Tutti invischiati nella palude che si è formata intorno ai temi della privacy e della sicurezza, dove la carriera decennale del procuratore Range si è incagliata, a causa di un’accusa eccessiva e di un governo che, dopo il caso Snowden, su intelligence e segreti è ancora troppo titubante.