Lo Stato islamico ha decapitato l'ostaggio croato in Egitto
I miliziani hanno diffuso le foto del giovane senza vita catturato a fine luglio. La mano pesante di Sisi contro gli estremisti è messa a dura prova
La Provincia del Sinai dello Stato islamico ha diffuso una foto che mostra la prima decapitazione di un ostaggio occidentale in Egitto. Il nome della vittima è Tomislav Salopek, croato di trent'anni, sposato e padre di due bambini. Si trovava in Egitto per lavoro, per conto di una compagnia francese, la Cgg Ardiseis, impegnata nel settore energetico. Alla fine del mese scorso, mentre percorreva l'autostrada vicino al Cairo, Salopek è stato fermato e portato via.
Lo scorso 5 agosto, i miliziani della Provincia del Sinai dello Stato islamico avevano diffuso un video intitolato "Un messaggio al governo egiziano" in cui compariva Salopek con una tuta arancione inginocchiato in un'area desertica. Alle sue spalle una bandiera dello Stato islamico e un combattente con il volto coperto e il coltello in mano. La condizione posta dai jihadisti per la liberazione del prigioniero era la liberazione delle donne musulmane arrestate nel 2013 dal governo di Abdel Fattah al Sisi. Una proposta irricevibile per il regime egiziano, impegnato in una guerra aperta contro lo Stato islamico nel Sinai e con sporadici ma gravi attentati che hanno raggiunto anche la capitale. Nell'immagine che mostra il corpo senza vita del giovane croato, compaiono anche le foto di due giornali egiziani. I titoli parlano del sostegno del governo di Zagabria sia alla guerra del presidente Sisi contro il terrorismo sia a quella dei curdi, impegnati contro lo Stato islamico in Iraq e Siria.