Consigli pro Uber dal Belgio
I tassisti dovrebbero concentrarsi sull’innovazione, che è quello che vuole la gente. La loro (battaglia contro Uber) è una battaglia sbagliata. La vera sfida è nella competizione leale”. A parlare così non è un think tank liberale, o un patito della sharing economy. E’ il vicepremier belga Alexander De Croo, che giovedì, sentito da Politico Europe, ha risposto alle proteste dei tassisti contro Uber come dovrebbe fare ogni politico di buon senso. I tassisti del Belgio hanno minacciato questa settimana di indire un grande sciopero a Bruxelles se entro il primo di settembre il governo non inizierà ad arrestare gli autisti di Uber (come previsto da una sentenza dell’anno scorso, che finora l’esecutivo ha rispettato solo in parte) e se non pubblicherà i risultati di un’indagine per frode contro la compagnia americana.
Lo sciopero sarà il 16 di settembre, e il sindacato dei tassisti Glt ha minacciato violenze simili a quelle di giugno a Parigi, quando i tassisti paralizzarono la capitale francese, assalirono i clienti di Uber e diedero alle fiamme alcune auto. In Francia la prova di forza bastò per far inchinare il presidente Hollande al volere della lobby, ma in Belgio il governo ha risposto con ragionevolezza, incentivando la competizione: “Anziché scioperare, (i tassisti) dovrebbero concentrarsi sul migliorare il servizio per i clienti”, ha detto De Croo, riconoscendo che quello dei taxi è un monopolio a cui farebbe bene una ventata fresca di competizione. Non sono molti i governi che hanno avuto lo stesso coraggio, e quello italiano, che a settembre discuterà un ddl sulla concorrenza da cui ogni riforma del servizio taxi è stata espunta, dovrebbe prendere nota.
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