Il ministro dell'Economia francese Emmanuel Macron (foto LaPresse)

Il liberalismo è di sinistra

Redazione
Il francese Macron fa da argine ideologico ai Corbyn e alle Mazzucato. L’onda retrò va forte e si moltiplicano le analisi sulla fine del capitalismo.

Lo strabismo della sinistra in Europa è sempre più accentuato: nel Regno Unito corbyniano il Labour discute di epurazione dei moderati, di nazionalizzazioni e di rinnovato controllo sulla Banca centrale inglese; in Francia il ministro dell’Economia, Emmanuel Macron, del Partito socialista, spinge sulle riforme e il liberalismo come mai prima d’ora. L’onda retrò va forte, si moltiplicano le analisi sulla fine del capitalismo mentre gli economisti di formazione neokeyenesiana (ben più radicali del maestro) si posizionano nel nuovo mondo in cui l’ex ministro delle Finanze greco Varoufakis è una star – versione pifferaio magico: Joseph Stiglitz, Mariana Mazzucato, Thomas Piketty si riuniranno ogni tre mesi per sfornare idee che definiranno la Corbynomics e il pensiero economico della sinistra radicale.

 

Macron fa da argine ideologico a questa new wave socialisteggiante, con il suo fare da banchiere che se la tira – la sinistra impazzisce dalla rabbia – e il tono privo di sensi di colpa o urgenze di ricollocazione: il liberalismo è “un valore di sinistra”, sono iscritto al partito giusto, ha detto domenica il ministro intervistato da Arnaud Leparmentier al festival del Monde, giornale della gauche francese che si concede il lusso di intitolare la kermesse: “Changer le monde”. Senza riforme, senza uno snellimento dello stato, senza un approccio liberale, la crescita non ci sarà e soprattutto la sinistra non assolverà il suo compito, che non è quello di correggere le diseguaglianze ex post” ma di creare “un’eguaglianza delle opportunità” e “la valorizzazione del successo”.

 

[**Video_box_2**]Merito e responsabilità, insomma: è questa la ricetta di Macron che ancora la settimana scorsa, intervistato dal Financial Times, confermava la sua vena pro business e pro investimenti. Libération, il quotidiano che più strombazza le idee della sinistra radicale europea (che in Francia è rappresentata dal predecessore di Macron, il neopapà Montebourg), accusa il ministro dell’Economia di voler rovinare il paese, trascinandolo nella sua deriva liberale. E Macron risponde elogiando la globalizzazione, ricordando che la sinistra ha un unico compito, conciliare “libertà e uguaglianza”, che lo facesse senza sacrificare l’una all’altra.