Il presidente russo Vladimir Putin (foto LaPresse)

La Russia comincia i bombardamenti in Siria

Redazione
Il governo di Assad chiede l'aiuto di Mosca che dà il via libera ai raid.

La Russia ha iniziato una campagna di bombardamenti in Siria contro lo Stato islamico e a sostegno del presidente di Damasco Bashar el Assad. Secondo fonti russe citate dalla Bbc dei jet Sukhoi Su-24 si sono alzati dalla base aerea di Latakia. Dei funzionari della Difesa russi hanno detto che i jet “hanno attaccato obiettivi dello Stato islamico”. Alcuni funzionari dell’Amministrazione americana, invece, parlando al New York Times hanno detto che i russi hanno bombardato le province di Homs e Hama, che sono occupate dai ribelli siriani e da Jabhat al Nusra, che è al Qaida in Siria, e da cui lo Stato islamico è assente. Il dipartimento di stato americano ha fatto sapere che le forze della coalizione sono state avvertite in anticipo dei bombardamenti russi.

 

I bombardamenti sono arrivati a poche ore dal voto del Parlamento di Mosca, che mercoledì mattina ha dato la sua approvazione formale alla missione russa in Siria con voto unanime. Il voto parlamentare è un passo obbligatorio, secondo la Costituzione russa, per l’approvazione di qualunque operazione militare all’estero, ma nel caso dell’operazione in Siria si è trattato di una formalità, vista la mobilitazione in atto almeno dall’inizio di settembre dell’esercito russo, che sta costruendo una base nel porto siriano di Latakia e muovendo centinaia di consiglieri militari e soldati delle Forze speciali.

 

La missione russa prevede esclusivamente bombardamenti via aria, e non si svolge sotto il cappello della coalizione a guida americana che bombarda obiettivi dello Stato islamico in Iraq e Siria da circa un anno. I russi sostengono di agire in difesa e a sostegno del governo di Assad, alleato storico di Mosca in medio oriente. Sergei Ivanov, alto funzionario dell’amministrazione russa, ha detto ai giornalisti che “l’obiettivo militare dell’operazione è strettamente quello di fornire supporto aereo alle forze del governo siriano nella loro lotta contro lo Stato islamico”. Ivanov ha inoltre escluso la presenza di “boots on the ground” russi in Siria, sottolineando come non sono previste operazioni di terra, e ha detto che la missione sarà a termine, anche se non sono state fornite date precise.


 
[**Video_box_2**]Ivanov ha aggiunto, in aperta polemica con la missione della coalizione a guida americana, che Mosca agisce su autorizzazione esplicita del regime siriano. La Duma ha dato il via libera alla missione in Siria motivandolo con il numero elevato di combattenti russi che in questi mesi si sono uniti allo Stato islamico in Siria e in Iraq. "Non si tratta di perseguire obiettivi politici o di soddisfare ambizioni, accuse che l'occidente ha spesso mosso contro di noi. E' invece una difesa dell'interesse nazionale", ha aggiunto Ivanov.


 
Secondo l'emittente americana Fox News, poi ripresa della Cnn, poco prima dell’inizio delle operazioni i russi hanno chiesto agli Stati Uniti e ai membri della coalizione occidentale di abbandonare lo spazio aereo siriano. Un funzionario del governo americano ha però riferito che Washington ha rifiutato la richiesta.