Tre morti e quasi trenta feriti in quattro attacchi terroristici in Israele – VIDEO
Quasi trenta israeliani sono stati feriti e secondo notizie non confermate tre persone sono morte in quattro diversi attacchi con coltelli e armi da fuoco compiuti da palestinesi martedì mattina a Gerusalemme e a Ra’anana, una cittadina a nord di Tel Aviv.
L’attacco più grave è avvenuto nel quartiere Armon HaNatziv a Gerusalemme est, dove due palestinesi sono saliti su un autobus e hanno ferito diciotto persone, sei di queste gravemente. Secondo la stampa locale almeno una persona è stata uccisa. Gli aggressori hanno colpito i passeggeri dell’autobus con coltelli, e secondo Yedioth Ahronoth hanno usato anche armi da fuoco. Entrambi sono stati “neutralizzati” poco dopo l’arrivo della polizia.
In un attacco quasi simultaneo, un terrorista ha schiantato la sua vettura contro una fermata dell’autobus affollata di gente a Malkhei Yisrael Street, nel quartiere di Geula a Gerusalemme est, poi è uscito e ha iniziato a colpire i passanti con un coltello. Ha ferito almeno cinque persone prima che la polizia lo fermasse, una di queste sarebbe morta. I media israeliani hanno riportato inoltre disordini alla Porta di Damasco, sempre a Gerusalemme, ma non sono segnalate vittime.
A Ra’anana in due circostanze diverse due ragazzi palestinesi hanno ferito con un coltello due israeliani. Il primo caso è avvenuto ad Ahuza Street, una delle arterie viarie più importanti della città, e l’aggressore è stato bloccato dai passanti prima dell’arrivo della polizia. Nel secondo caso l’aggressore è fuggito, ma è stato arrestato poco dopo. Le due vittime, un uomo e una donna israeliani, sono ferite non gravemente.
[**Video_box_2**]Dallo scorso mese, da quanto è iniziata quella che i giornali hanno chiamato “Intifada dei coltelli”, cinque israeliani sono stati uccisi e diverse decine feriti da attacchi compiuti da palestinesi. Soltanto lunedì ci sono stati tre accoltellamenti che hanno provocato sei feriti. Al tempo stesso, 26 palestinesi sono morti in scontri con le forze dell’ordine. Alcuni gruppi palestinesi, scrive Yedioth Ahronoth, hanno definito martedì come “giorno della rabbia” in Cisgiordania, a Gaza e a Gerusalemme est.
Cosa c'è in gioco