Airbus 321, per Sisi la rivendicazione dell'Is è "propaganda"
Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi in un colloquio con la Bbc ha definito “propaganda” la rivendicazione da parte dello Stato islamico del disastro aereo dell’Airbus 321, schiantatosi nella penisola del Sinai lo scorso sabato con 224 persone a bordo, quasi tutte di nazionalità russa. Il gruppo terroristico islamista ha rivendicato la distruzione dell’Airbus poche ore dopo il disastro, ma secondo gli esperti l’ipotesi di un’operazione terroristica rimane improbabile.
Lunedì Kogalymavia, la compagnia russa che gestiva il volo con il nome di Metrojet, ha escluso che lo schianto possa essere stato causato da un errore dell’equipaggio o da un difetto tecnico, concludendo che la causa sia stata “un impatto esterno all’aereo”: “Escludiamo assolutamente un problema tecnico ed escludiamo assolutamente un errore del pilota”, ha scritto la società in un comunicato. Kogalymavia però non ha presentato alcuna documentazione a sostegno della sua tesi, e anche se l’ipotesi di un “impatto esterno” farebbe pensare a un attacco terroristico, la società ha escluso anche che l’aereo sia stato abbattuto dallo Stato islamico.
Le conclusioni di Kogalymavia sono però state subito contraddette da esperti governativi e da membri della commissione per le indagini sul disastro. Alexander Neradko, capo della Agenzia per il trasporto aereo russa, ha detto in un’intervista televisiva che il comunicato di Kogalymavia è “prematuro e non basato su fatti reali”. Il capo dell’intelligence americana James Clapper ha dichiarato che “per ora non c’è prova diretta di un coinvolgimento di terroristi”, e ha aggiunto che “è improbabile, ma non lo escluderei”. Secondo gli esperti, considerata la grande distanza a cui sono stati trovati i detriti e le condizioni del mezzo, è probabile che l’aereo sia esploso in volo prima di cadere.
[**Video_box_2**]Martedì un funzionario americano ha detto alla rete televisita Nbc News che un satellite che riprende immagini satellitari a infrarossi ha rilevato un “heat flash”, un lampo di calore, nella penisola del Sinai nel momento dell’esplosione dell’aereo. Questo, ha detto il funzionario, corrisponde alla possibilità che a bordo dell’aereo sia avvenuta un’esplosione di qualche tipo. Le immagini satellitari escludono inoltre che l’aereo sia stato colpito da un missile: questa possibilità, ha detto il funzionario a Nbc, “è fuori discussione”.
Le indagini sul disastro aereo sono condotte da una commissione a guida egiziana, a cui partecipano inoltre la Russia, la società Airbus e l’Irlanda, paese in cui l’Airbus 321 era registrato.