Le indagini, gli arresti e i sospetti di Parigi. Individuato il possibile mandante
Lunedì a mezzogiorno la Francia e il mondo hanno rispettato un minuto di silenzio in omaggio alle vittime di Parigi. Il bilancio ufficiale della strage è di 129 morti, e 250 persone sono ancora ferite in ospedale.
Continuano le indagini
Il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve ha detto che la polizia ha fatto 168 perquisizioni in tutta la Francia tra domenica notte e lunedì mattina per cercare sospetti e persone collegate agli attentati. La polizia ha arrestato 23 persone e ne ha messe altre 104 agli arresti domiciliari. Ha anche sequestrato 31 armi, tra cui un lanciamissili trovato in una casa a Lione. “E’ solo l’inizio. Queste operazioni continueranno”, ha detto Cazeneuve. “La risposta della Repubblica sarà enorme, sarà totale. Chi prende di mira la Repubblica sarà perseguito, saremo implacabili”.
Contemporaneamente la polizia belga ha fatto un raid nel quartiere di Molenbeek a Bruxelles, da cui alcuni dei terroristi di Parigi provenivano. Le ricerche sono andate avanti “casa per casa”, ma le nove persone arrestate sono già state tutte rilasciate. Tra questi Mohamed Abdeslam, fratello di uno dei terroristi morti vicino alla sala da concerti Bataclan. Secondo il suo avvocato, che ha parlato con Afp, Mohamed è stato fermato e poi rilasciato dalla polizia belga. Un terzo fratello, Salah, è attualmente ricercato.
In un filone parallelo delle indagini, alcune fonti all’interno dell’intelligence francese hanno detto a diversi media, tra cui Reuters e il giornale belga De Standaard, di aver individuato la mente dietro agli attacchi di Parigi. Sarebbe il belga Abdelhamid Abaaoud, attualmente in Siria ma originario di Molenbeek, condannato in contumacia a venti anni di prigione in Belgio per essere il capo della cellula jihadista di Vervier, sgominata dalla polizia belga lo scorso luglio. Abaaoud sarebbe inoltre stato in contatto con l’autore dell’attentato sventato a una chiesa a Villejuif lo scorso aprile, con Ayoub el Khazzani, il terrorista del treno Thalis fermato da tre turisti ad agosto, e con Mehdi Nemmouche, il massacratore del museo ebraico di Bruxelles del 24 maggio 2014.
I sospetti
Inizia a delinearsi in questo modo il quadro dei terroristi e dei fiancheggiatori che hanno agito a Parigi. Finora sono stati identificati cinque terroristi.
- Brahim Abdeslam, 31 anni, residente a Molenbeek, che si è fatto esplodere alla brasserie Comptoir Voltaire. Era conosciuto ai servizi segreti belgi;
- Samy Amimour, 28 anni, francese, che è stato uno degli degli attentatori del Bataclan. Ha viaggiato in Siria, ed era stato emesso contro di lui un mandato di arresto internazionale per attività terroristica.
- Omar Ismaïl Mostefaï, 29 anni, francese, anche lui tra gli attentatori del Bataclan. Aveva viaggiato in Turchia nel 2013 e probabilmente da lì si era recato in Siria, ed era stato messo sotto controllo dai servizi segreti. Dal suo ritorno dalla Siria, nel 2014, viveva a Chartres;
- Bilal Hadfi, 20 anni, francese ma residente in Belgio, che si è fatto esplodere fuori dallo Stade de France;
- Salah Abdeslam, 26 anni, attualmente ricercato dalla polizia.
[**Video_box_2**]Vicino ai corpi di uno dei tre kamikaze dello Stade de France è stato inoltre ritrovato il passaporto siriano di Ahmad al Mohammad, che secondo il governo greco è entrato in Europa dall’isola di Leros lo scorso ottobre. Non è ancora stato confermato se il passaporto è vero o falso.
Il servizio di cooperazione internazionale di polizia ha inoltre allertato le autorità italiane del possibile ingresso a Ventimiglia di un'autovettura Seat di colore nero forse collegata con gli avvenimenti di Parigi.