Un hotel americano in Mali assaltato dai terroristi. "Liberati tutti gli ostaggi"
"I terroristi non hanno più ostaggi in mano". Così ha riferito alla stampa il ministro della Sicurezza maliano, Salif Traoré, nel pomeriggio di venerdì. L’hotel Radisson di Bamako, la capitale del Mali, è stato preso d’assedio in mattina da un gruppo di uomini armati che sono entrati nell’edificio con l’intento di prendere ostaggi. L’esercito è accorso sul posto e gli scontri a fuoco sono ancora in corso. L'assalto è stato rivendicato dal gruppo armato al Murabitun fondato dal terrorista algerino Mokhtar Belmokhtar. Lo ha reso noto l'emittente televisiva al Jazeera.
Il gruppo è stato fondato dal terrorista algerino Mokhtar Belmokhtar, dato per morto diverse volte (l'ultima volta dopo un raid delle forze statunitensi in Libia), già dirigente di al Qaeda nel Maghreb islamico. Al Murabitun si è di recente scisso dal Movimento per l'unione e il jihad nell'Africa occidentale (Mujao) di Abu Walid al Sahrawi, che ha invece giurato fedeltà allo Stato islamico.
Sarebbero invece almeno 18 i corpi senza vita trovati all'interno delll'hotel Radisson. Lo rende noto l'emittente al-Arabiya citando fonti della sicurezza occidentale.
Le prime indescrizioni parlavano di almeno 170 ostaggi in mano al commando che ha assaltato l'albergo: 140 ospiti e 30 membri del personale dell’hotel. Secondo testimonianze non confermate, dopo alcune ore di assedio i terroristi hanno iniziato a liberare alcuni ostaggi capaci di recitare a memoria versetti del Corano. Fonti vicine alle forze di sicurezza e al ministero dell’Interno del Mali hanno inoltre annunciato che un primo blitz avrebbe permesso la liberazione di decine di ostaggi. "Le nostre forze speciale hanno liberato degli ostaggi e altri 30 sono riusciti a fuggire da soli", ha detto il ministro della Sicurezza del Mali, Salif Traore. "Abbiamo chiuso tutte le uscite dell'hotel in modo da assicurare che i sequestratori non possano fuggire", ha aggiunto, ufficializzando come "finora sono stati liberati 30 ostaggi, che ora sono al sicuro, mentre sono tre le persone morte negli scontri e due uomini delle forze speciali sono rimaste ferite".
Un secondo blitz sarebbe in corso per liberare anche gli ultimi ostaggi nelle mani dei terroristi asserragliati al settimo piano dell'hotel. "I nostri soldati delle forze speciali sono in questo momento all'interno dell'hotel. Mentre vi sto parlando stanno setacciando l'edificio stanza per stanza", ha annunciato il ministro dell'Interno maliano, Salif Traore.
All'azione dei militari maliani stanno collaborando anche membri delle forze speciali americani. Lo ha confermato il Pentagono. Secondo un portavoce del Comando per l'Africa, il colonnello Mark Cheadle, i soldati statunitensi si stanno in particolare occupando del "recupero delle persone prese in ostaggio". Finora, ha precisato, sono stati portati in salvo sei connazionali. "Le
nostre unita' hanno dato una mano a condurre i civili in luoghi sicuri, mentre le truppe maliane liberano l'albergo dai miliziani", ha aggiunto l'ufficiale.
Intanto la Bbc ha riportato che sarebbero in viaggio verso lo stato africano 50 militari delle forze d'assalto della gendarmeria francese. "La Francia farà il possibile con i suoi mezzi sul campo per ottenere la liberazione degli ostaggi", aveva affermato il presidente francese François Hollande in una conferenza stampa.
[**Video_box_2**]Il presidente del Mali, Ibrahim Boubacar Keita, ha condannato l'assalto all'hotel Radisson di Bamako e ha rivolto ai cittadini maliani un appello alla calma. "Deploro quanto sta accadendo in Mali. Le forze di sicurezza sono state dispiegate per liberare gli ostaggi. Alcuni ostaggi sono già sono stati liberati. Mi appello al popolo del Mali affinché mantenga la calma e la serenità", ha dichiarato all''emittente francese Rfi.
Il Radisson è un hotel di lusso di proprietà americana, luogo di ritrovo di stranieri e cittadini occidentali. L’ambasciata americana a Bamako ha comunicato ai cittadini statunitensi in Mali di tenersi al riparo fino a che la sparatoria non sarà terminata.