Vladimir Putin (foto LaPresse)

Putin accusa la Turchia e ammette l'impiego di forze speciali in Ucraina

Redazione
Nella conferenza stampa annuale il presidente russo sfida Ankara e promette che la crisi economica russa ha ormai raggiunto il suo picco

Il presidente russo Vladimir Putin ha scelto la Turchia come suo principale obiettivo polemico nella conferenza stampa annuale trasmessa giovedì mattina in diretta televisiva. “I turchi hanno deciso di leccare gli americani in un certo posto”, ha detto Putin, per poi aggiungere che Ataturk, il padre fondatore della Turchia moderna, si sta “rivoltando nella tomba” davanti all’“islamizzazione” del paese. Lo scontro diplomatico tra Ankara e Mosca è iniziato il mese scorso, quando i caccia turchi hanno abbattuto un jet russo sul confine siriano. La Russia ha risposto duramente all’attacco, imponendo sanzioni e rappresaglie diplomatiche.

 

Putin ha detto alla conferenza stampa che “non ci sono prospettive” di miglioramento delle relazioni con i leader attuali della Turchia, e che sarà difficile per i turchi riparare un “atto ostile” fatto per “compiacere l’America”. Per il presidente l’abbattimento del jet non ha giovato ad Ankara, e anzi ha spinto la Russia a inviare in Siria il suo più potente sistema antimissile: “Ora i turchi provino a entrare nello spazio aereo siriano”, ha minacciato. Putin ha inoltre criticato i paesi sunniti del Golfo, che nel conflitto siriano formano un blocco contrapposto all’alleanza sciita formata da Mosca, Damasco e Teheran.

 

Durante la conferenza stampa Putin ha inoltre ammesso per la prima volta, sebbene in maniera implicita, che la Russia ha inviato personale militare nell’est ucraino durante i mesi del conflitto: “Non abbiamo mai detto che non ci fossero persone che svolgevano alcuni compiti attinenti alla sfera militare”, ha detto, sottolineando però che non sono mai state inviate truppe regolari. In precedenza il presidente aveva negato qualsiasi presenza militare.

 

L’economia russa è stato un altro degli elementi centrali della conferenza stampa. Il presidente ha ammesso che la volatilità del prezzo del petrolio ha danneggiato gravemente l’economia e costretto Mosca a rivedere i bilanci, ma ha aggiunto che la crisi attuale ha ormai raggiunto il suo picco. Ha previsto una crescita del pil del 0,7 per cento nel 2017, dell’1,9 per cento nel 2017 e del 2,4 per cento nel 2018, considerando un prezzo del petrolio di 50 dollari al barile. Attualmente il prezzo è attestato sotto ai 35 dollari al barile.

 

[**Video_box_2**]Putin ha parlato anche degli scandali di doping che hanno coinvolto la Russia dopo che la Iaaf, la l’Associazione mondiale di atletica, il mese scorso ha sospeso la Russia a tempo indeterminato, e ha detto che la Russia è contro l’uso di doping. Ha aggiunto inoltre che Sepp Blatter, il contestato presidente della Fifa sospeso per sospetti di corruzione, meriterebbe il Nobel per la pace.