Un etilometro per la sinistra inglese
Quello che è successo a Colonia è molto simile a ciò che succede ogni sabato sera a Birmingham. La deputata laburista Jess Phillips ha avuto un bel da fare, ieri, per cercare di raddrizzare le dichiarazioni fatte la sera prima al Question Time della Bbc. Durante un dibattito sulla crisi dei rifugiati, un ragazzo le ha domandato come si potesse appoggiare e sostenere l’esodo di massa dei migranti alla luce di alcuni episodi di violenza degli ultimi tempi. Come facesse a non essere preoccupata per le violenze di massa del Capodanno di Colonia e per l’uccisione da parte di un immigrato quindicenne di una giovane impiegata di un centro rifugiati, avvenuta in Svezia quattro giorni fa. E la Phillips ha risposto, semplicemente, che in fondo tutte le donne il sabato sera sono molestate così, da gente ubriaca, niente di nuovo: “Dobbiamo contrastare ciò che percepiamo come cultura patriarcale quando si inserisce in una cultura non-patriarcale, ed essere sicuri di dire alla gente di non comportarsi così”. La Phillips ha poi fatto intendere che non sono i migranti ad aver importato la violenza in Inghilterra, visto che lì “ogni settimana due donne vengono uccise”. In sostanza, la quintessenza del senonoraquandismo della sinistra inglese continua ad affermare il proprio umanitarismo in contrasto con la realtà, senza una vera risposta, per esempio, all’emergenza delle periferie delle città più industrializzate. E soprattutto, guardando al dito e ignorando la luna.
Interpellato dal Guardian, un portavoce del primo ministro David Cameron ha chiarito che a Downing Street nessuno pensa che Birmingham sia una città dove tutti i sabati avvengono molestie di massa. E l’umanitarismo da Candide della Phillips non è passato inosservato. Al Birmingham Mail la Phillips ha confermato: “Se dovessimo arrestare tutti i molestatori in Inghilterra non avremmo più spazio nelle nostre carceri”. Classe 1981, Jess Phillips è diventata parlamentare lo scorso anno, e ha un caratterino niente male. Mentre il partito laburista si divideva sulla politica estera, poco dopo l’elezione di Jeremy Corbyn alla guida del partito, disse che nel caso in cui le decisioni del segretario avessero iniziato a danneggiare i Labour, lei l’avrebbe “accoltellato al petto. Non alla schiena”. Ma tranquilli, in Inghilterra succede sempre, ogni sabato sera.
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