I numeri dell'economia cinese sono esagerati? Un arresto e nuovi dati
Uno dei problemi della crisi finanziaria che sta colpendo la Cina dalla metà dell’anno scorso è la contraffazione. Non quella dei prodotti di marca ma quella, meno nota e infinitamente più difficile da provare, dei dati statistici sull’economia del paese. Da tempo esperti e analisti temono che alcune delle statistiche economiche fondamentali del paese, da cui dipende una fetta sempre crescente dell’interconnessa economia mondiale, siano edulcorate, calcolate in modo da apparire più favorevoli, quando non direttamente gonfiate. C’è chi teme che il pil del 2015, cresciuto secondo i dati ufficiali del 6,9 per cento, sia in realtà molto inferiore, e chi teme che i numeri sulla produttività industriale siano in realtà molto più gravi di quelli distribuiti.
Questa settimana una notizia di cronaca ha contribuito a intensificare i dubbi internazionali. La commissione anticorruzione del Partito comunista ha annunciato martedì di aver messo sotto indagine Wang Baoan, il direttore dell’ufficio nazionale di statistica. In pratica: l’uomo che decide i dati del pil e dell’economia cinese. La commissione non ha specificato per quali reati Wang sarebbe indagato, limitandosi a parlare di “serie violazioni”, ma se c’era un sospetto che qualcosa non andasse nella fabbrica delle statistiche cinesi, sicuramente dopo l’annuncio è peggiorato.
Mentre Wang Baoan cade in disgrazia, qualcun altro cerca di sostituirlo. E’ la società di consulenze The Conference Board, che ha deciso di misurare l’economia cinese usando un metodo più attuale, come riporta il sito Business Insider. Conference Board utilizza le stime dei professori Angus Maddison e Harry Wu, che da tempo sostengono che il sistema statistico cinese sia “di stampo sovietico” e decisamente obsoleto, e che i dati economici siano esagerati. se Maddison e Wu hanno ragione, l’economia cinese è in guai molto più seri del previsto. La banca di investimenti australiana Macquaire ha trasformato i dati in grafici. Eccoli, ripresi da Business Insider.
Secondo Maddison e Wu la crescita del pil cinese, misurata al 6,9 per cento dai dati ufficiali, in realtà è al 3,7 per cento.
La "Total Factor Productivity”, una misurazione totale della produttività, è in zona negativa.
La crescita del pil misurata in base alle ore lavorate, un altro indice di misura della produttività, è nettamente inferiore rispetto al dato ufficiale.
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