Tutta colpa dei giudei
Il settimanale Journal du Dimanche ha gettato una bomba non da poco nel dibattito francese. Si tratta di un sondaggio, intitolato “Percezioni e aspettative della popolazione ebraica. Il rapporto con gli altri e con le minoranze”, realizzato dall’Ipsos e commissionato dalla Fondation du judaïsme français, per affrontare il tema del “vivere insieme”, uno dei pilastri della retorica Repubblica francese. Il sessanta per cento dei francesi crede dunque che una parte della responsabilità della crescita dell’antisemitismo nel paese sia degli ebrei stessi. La realizzazione del sondaggio-choc è durata un anno e mezzo e le interviste si sono svolte tra il luglio 2014 e il giugno 2015, ovvero in un arco temporale che comprende sia il periodo precedente sia il periodo successivo agli attentati di Charlie Hebdo e dell’Hypercacher.
Fra le motivazioni addotte per scaricare sugli ebrei la responsabilità dell’antisemitismo che li perseguita nuovamente (quest’anno diecimila francesi se ne sono andati dal paese) ci sono il loro strapotere economico, la loro esposizione sui media e il trattamento che Israele riserverebbe ai palestinesi. Il sondaggio consente di comprendere appieno la profondità del nuovo odio per gli ebrei che attraversa la Francia. E’ il ritorno del vecchio argomento dei nazisti per cui “l’ebreo è causa della nostra sfortuna” (anche allora era l’ebraismo causa dell’iperinflazione tedesca). E’ l’ossessione che dopo la guerra fece scrivere a un filosofo come Martin Heidegger che nelle camere a gas dell’Olocausto gli ebrei “si autoannientarono”. E’ la solita Europa.
Dalle piazze ai palazzi