Quei paesi che soffrono la vita
Pochi giorni fa il New York Times ha ripreso sulle sue pagine un lungo studio del dottor Scott Y. H. Kim, psichiatra e bioeticista dell’Istituto nazionale di salute degli Stati Uniti: analizzando i casi di suicidio assistito effettuati su persone con problemi psichiatrici dal 2011 al 2014 in Olanda, si è accorto che in oltre la metà di essi i pazienti erano semplicemente depressi, soffrivano di solitudine, ansia o disturbi alimentari. Tutti, o quasi, curabili, ma per i quali è stata scelta l’eutanasia. Numeri che inquietano, e che danno l’idea di un paese dove la “dolce morte” sta diventando una scelta sempre più diffusa anche in casi nei quali i disturbi e le malattie che affliggono i pazienti non sono incurabili. Con la scusa della libertà di scelta e dell’autodeterminazione della persona molti malati vengono di fatto abbandonati, fino a convincersi che non ci sia più nulla da fare per la loro situazione.
In attesa dei dati del 2015, si sa che nel 2014 le persone morte dopo l’iniezione letale sono state 5.306, con un aumento del 182 per cento rispetto al 2002, primo anno in cui l’eutanasia è stata legalizzata in Olanda. In questi giorni però ad Amsterdam e dintorni si festeggia la settimana dell’eutanasia, organizzata dalla Nvve, l’Associazione olandese per il diritto di morire. Programma fitto e appuntamenti per tutte le età: si va dal film agiografico su una donna ventisettenne che ha scelto di morire fino ai dibattiti, presso il Caffè “morte normale”, su come gestire il proprio fine vita in libertà. E mentre in Olanda si festeggia il macabro record di 14,5 persone che muoiono di eutanasia al giorno, arrivano i numeri del vicino Belgio: oltre 2.000 omicidi “misericordiosi” registrati nell’ultimo anno, un numero altissimo paragonato alla popolazione del paese: se gli stessi tassi di eutanasia ci fossero negli Stati Uniti (330 milioni di abitanti), sarebbe pari a 60.000 uccisioni ogni anno. La Nvve, in Olanda, sta preparando un convegno per presentare nuove proposte di legge su eutanasia di coppia, auto eutanasia, eutanasia per chi soffre di demenza e non può esprimere la sua opinione ed eutanasia per chi è stanco di vivere. Il suicidio dell’Europa, continente che soffre la vita, è solo all’inizio.