Il País pubblica Saviano – Il País demolisce Saviano

Redazione
Escono nuovi attacchi di importanti commentatori ai “problemi di plagio” in “ZeroZeroZero” – proprio sul giornale che lo pubblica in Spagna

La polemica era divampata nel mondo anglosassone qualche mese fa e subito si era trasferita sulla stampa italiana. Michael Moynihan, giornalista dell’americano Daily Beast, accusava Roberto Saviano di avere un “plagiarism problem” con “ZeroZeroZero”, ultima fatica letteraria dedicata al narcotraffico in America latina. Caso rilevante, un membro dell’Olimpo della letteratura d’impegno messo in dubbio nella sua etica professionale, un martire della verità accusato letteralmente di inventare alcune fonti. La polemica ha imperversato per settimane, con risposte di Saviano e controrisposte, ma nei luoghi trattati da “ZeroZeroZero”, Messico, America latina e aree ispaniche, dove pure il libro ha avuto un gran successo, nessuno si era accorto di niente fino a poco tempo fa.

 

Fino a quando la rivista messicana Nexos, una delle più importanti del panorama culturale latino, ha pubblicato sul suo numero di febbraio l’articolo di Moynihan tradotto in spagnolo. In quegli stessi giorni, le foto dell’appartamento in cui era stato appena arrestato Joaquín Guzmán Loera detto “El Chapo”, il più potente narcotrafficante del mondo, mostravano che anche il gran re dei narcos leggeva tra un affare e l’altro il libro di Saviano, e questo, unito alle accuse, ha urtato più di una sensibilità. Così, mentre il fuoco della polemica si spegneva in Italia e in America, si riaccendeva in tutto il mondo ispanofono. Fatto interessante è che una delle tribune del dibattito è diventato il giornale spagnolo País, che si trova nella situazione imbarazzante di avere tra i suoi collaboratori Saviano e allo stesso tempo i suoi critici, di collaborare con Repubblica, su cui Saviano scrive, e di ospitare pezzi di crudissima critica nei confronti dell’autore italiano.

 

Il primo è stato il giornalista messicano Juan Villoro, che in un op-ed proprio sul País attaccava Saviano senza pietà, aggiungendo al dossier contro di lui altri elementi non citati da Moynihan. Il paradosso è diventato evidente pochi giorni dopo, quando sempre il País pubblicava un articolo monstre a firma dell’accusato, in cui questi raccontava in prima persona che effetto faceva aver visto il suo libro nel nascondiglio del Chapo. Poi ieri il País ha pubblicato un secondo attacco, a firma questa volta di un importante scrittore messicano, Jorge F. Hernández, che con un articolo molto colto in pratica chiede a Saviano di smettere di fingere, di “uscire dal ripostiglio” e di “ammettere una volta per tutte che molto di quello che scrive è letteratura”. “E’ un suicidio demenziale che a qualcuno venga in mente di plagiare anche solo un paragrafo, sapendo che con una googlata chiunque può scoprire l’inganno”, scrive Hernández con prosa lieve e demolitoria.

 

[**Video_box_2**]Insomma, più che Saviano, per cui la polemica è un replay già vissuto qualche mese fa, a essere in imbarazzo in questi giorni è il País, giornale della sinistra progressista spagnola, che vede i suoi stessi collaboratori demolire il suo paladino italiano. Per ora dalla redazione di Madrid si ostenta una cerca nonchalance liberale, in cui accusato e accusatori sono pubblicati senza distinzioni. Ma se la polemica continua il País farà fatica a districarsi.

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