Erdogan, chi ti credi di essere?

Redazione
Giornalisti incarcerati, caricaturisti e pittori sotto processo. Adesso il sultano ci detta la linea pure sulla libertà di espressione. 

La prima volta il presidente turco Erdogan avviò un’azione giudiziaria contro il caricaturista Musa Kart, che l’aveva dipinto come un gatto invischiato in un gomitolo di lana. Poi Erdogan intentò un processo contro Fikret Otyam, il pittore che si era beffato della sua posizione sull’adulterio: “Recep ha abbassato il dibattito (sull’ingresso della Turchia in Europa) al livello del cavallo dei pantaloni”. Il mensile americano Commentary fu il primo a capire che Ankara aveva reintrodotto il “reato di pensiero”. Lo si è appena visto con la protesta, da parte del ministero degli Esteri turco, rispetto ai diplomatici europei che hanno assistito al processo contro i giornalisti di Cumhuriyet, gli indomiti Can Dündar e Erdem Gül. C’era anche il nostro console Federica Bravo. “Ma chi si credono di essere?”, ha detto Erdogan.

 

E non sazio di mettere in carcere i propri giornalisti, adesso Erdogan ha chiesto di oscurare una tv tedesca che l’aveva preso in giro. La Frankfurter Allgemeine Zeitung ha denunciato non soltanto Erdogan, ma anche Merkel: “Erdogan vuole limitare la libertà di stampa non solo in Turchia ma anche in Germania e il governo tedesco cosa fa? Tace”. Involuzioni del rapporto dell’Europa con il vicino sul Bosforo: siamo passati dal dettare noi le condizioni per il dialogo della Turchia con l’Ue, fra cui la libertà di espressione, al sultano che ci dice cosa possiamo vedere in televisione. Ma chi si crede di essere?