Hollande va all'indietro
Infine François Hollande ha fatto un passo indietro. Un altro. Non ha una natura coraggiosa, il presidente francese, ma sulla revoca della nazionalità ai terroristi con doppia cittadinanza si era speso parecchio. Dopo gli attentati di Parigi, la riforma costituzionale era al centro della risposta antiterrorismo dell’Eliseo (si parlava di una Guantanamo europea, di un Patriot act europeo, per dire), al punto che il Guardasigilli, la battagliera e radicale Taubira, era arrivata a dimettersi: non voglio far parte di un governo che ha questo approccio duro e al limite della legalità con il terrorismo, aveva detto la ministra.
Oggi invece la Taubira vince, perché Hollande è stato costretto a ritirare la sua proposta: non c’è consenso in Assemblea, ha detto il presidente, non ci sono le condizioni per una riforma costituzionale a Camere riunite a Versailles, come invece aveva annunciato, commosso, all’indomani degli attentati. L’Eliseo dice che è stata l’opposizione della destra a impedirgli di andare avanti, e certo l’ostruzionismo c’è stato, ma è fin troppo evidente che il problema è a sinistra. Buona parte dei socialisti rifiuta ogni proposta economica liberalizzatrice così come ogni iniziativa determinata contro il terrorismo. Ma a pochi giorni dagli attacchi a Bruxelles, quel che il Front national chiama gongolando “il fiasco” appare per Parigi ancora più imbarazzante.