Il 97 per cento degli assalitori di Colonia era composto da migranti irregolari o richiedenti asilo
Quasi tutti i sospetti coinvolti nelle aggressioni di massa di Colonia dello scorso Capodanno erano migranti e richiedenti asilo. La conferma arriva per la prima volta dalle autorità tedesche che giovedì hanno presentato il rapporto preliminare sulle aggressioni firmato dal ministro dell'Interno dello Stato del Nord Reno-Westphalia, Ralph Jäger.
I numeri emersi dalle indagini delle autorità – frutto dell'osservazione di oltre mille ore di registrazioni di filmati a circuito chiuso davanti alla stazione dei treni della città – dicono che il 97 per cento dei 153 sospetti coinvolti nelle violenze sessuali di Colonia era di nazionalità straniera. Di questi (149 persone) 68 erano richiedenti asilo, 47 possedevano un visto con uno status definito "sconosciuto" e altri 18 erano migranti illegali. Gli assalitori erano in prevalenza algerini e marocchini, un dato notevole perché dimostra che i fatti di Colonia non furono una conseguenza diretta dei recenti arrivi di profughi dai Balcani, dove la maggioranza è piuttosto di nazionalità siriana. Le accuse a carico dei migranti vanno dalla violenza sessuale al furto, con oltre 1.200 diverse vittime che hanno presentato denuncia alla polizia.
Manifestazione dopo le aggressioni di capodanno a Colonia (foto LaPresse)
Mercoledì scorso l'agenzia per il controllo delle frontiere esterne dell'Unione europea Frontex aveva pubblicato un documento con l'analisi dei rischi per la sicurezza causati dai crescenti flussi migratori. Gli attacchi di Parigi , recitava il bollettino, "hanno chiaramente dimostrato che i flussi di migranti irregolari possono essere utilizzati dai terroristi per entrare nella Ue".
I dati presentati giovedì arrivano mentre è in corso il secondo giorno di rimpatri dei migranti irregolari dalla Grecia alla Turchia secondo quanto previsto dall'accordo siglato tra l'Unione e Europea e Ankara. Gli effetti politici del rapporto preliminare della regione tedesca, secondo il Wall Street Journal, potrebbero finire per alimentare le critiche rivolte alla politica dell'accoglienza sostenuta fino a oggi dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Anche la polizia e le autorità locali sono finite sotto accusa per essersi dimostrati impreparati nel fronteggiare le aggressioni di massa. E proprio sulle lacune delle forze di sicurezza è attesa la riunione di una commissione d'inchiesta parlamentare la prossima settimana.