La compagnia aerea che applica la sharia in Malesia è stata sospesa
Insieme con la Royal Brunei Airlines, l'Iran Air e la Saudi Arabian Airlines, la Rayani Air avrebbe dovuto essere la quarta compagnia aerea ad applicare la sharia ai servizi aerei. Dopo solo quattro mesi di vita, però, la compagnia aerea malese è stata sospesa per tre mesi dall'autorità dei voli civili di Kuala Lumpur. Dal 20 dicembre, data d'inizio delle attività della Rayani Air, è stato un susseguirsi di disastri. Aerei cancellati senza preavviso, nessun rimborso per ritardi o cancellazioni, carte d'imbarco scritte a mano e un difficile rapporto con i dipendenti, poco o per nulla pagati e in sciopero da venerdì.
Una hostess della Rayani Air
Le compagnie di volo che applicano la sharia hanno menu halal per i passeggeri, non servono alcolici, e le dipendenti donne indossano l'hijab. Prima del decollo e dopo l'atterraggio vengono recitate delle preghiere. Il fondatore di Rayani Air, Ravi Alagendrran, malese di origini indiane, dice di aver preso ispirazione dalla ben più famosa compagnia low cost irlandese per il suo business: "Ma la gente di tutte le religioni è accolta a bordo", aveva detto nei giorni del lancio della compagnia.
La Malesia, tra i paesi a maggioranza musulmana del sud est asiatico, due anni fa ha vissuto due disastri aerei, ed entrambi hanno colpito la Malaysia airlines. L'8 marzo del 2014 l'MH-370 è sparito nel nulla con tutti i 227 passeggeri a bordo e i 12 membri dell'equipaggio, e ancora oggi non è stata data una spiegazione alla sparizione. Il 17 luglio dello stesso anno l'MH-17 è stato colpito da un missile al confine tra l'Ucraina e la Russia. I due disastri, considerati dai musulmani conservatori la conseguenza dell'"ira di Dio", hanno permesso alla Rayani Air di inserirsi in un business vantaggioso. Eppure la sospensione di ieri, prevista per tre mesi ma che potrebbe essere prolungata, ha riacceso online il dibattito sull'opportunità, per un paese come la Malesia che rivendica la professione di un islam moderato, di avere una compagnia di bandiera che applica la sharia a bordo.
All'inizio del mese Air France ha deciso che le assistenti di volo potranno rifiutarsi di lavorare nei collegamenti su Teheran, per non costringere le donne a indossare il velo, obbligatorio in Iran. La compagnia francese lo scorso 17 aprile ha riattivato i voli nella capitale iraniana, tre volte a settimana.