Renzi in Iran non si dimentichi di Israele
Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi oggi è a Teheran, insieme al viceministro dello Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, per una visita ufficiale nel paese a cui partecipa una delegazione di 120 tra imprenditori e rappresentanti delle principali società dell’economia italiana. Il premier italiano sarà il primo capo di governo occidentale a visitare il paese dopo la cancellazione delle sanzioni economiche da parte della comunità internazionale. La scorsa settimana, in un editoriale, il Foglio aveva chiesto al premier di approvare la legge che c’è al Senato contro il boicottaggio di Israele.
Ieri l’Unità, quotidiano ufficiale del Partito democratico, ha pubblicato una lettera aperta a Matteo Renzi sull’Iran. Tra i firmatari Roberto Saviano, Susanna Tamaro, Raffaele La Capria, Sandro Veronesi e molti altri. L’appello parla di reticenza del governo sulla questione dei diritti umani “nel regime del Mullah che, per indicare una parte per il tutto, è da decenni in cima alla triste classifica dei primi ‘Paese-boia’ del mondo”. Tra i temi che Matteo Renzi dovrebbe denunciare secondo i firmatari dell’appello, oltre alla denuncia per “l’allarmante uso della pena di morte”, la “persecuzione delle minoranze sessuali”, la “discriminazione legale nei confronti della donna” e “gli arresti di attivisti per i diritti umani e oppositori politici”, anche “l’invocazione alla distruzione dello Stato d’Israele e il negazionismo della Shoah”.
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