Bottino pieno per Trump nelle primarie della East Coast, Hillary sbaraglia Sanders
Donald Trump ha vinto in tutti e cinque gli stati che sono andati a votare ieri per le primarie repubblicane, ottenendo sempre percentuali superiori al cinquanta per cento. Il risultato era annunciato, anche perché le urne erano aperte in stati della East Coast, e quindi terreno a lui assai congeniale, ma la dimensione della vittoria è andata oltre le aspettative. Soprattutto in Pennsylvania, dove più ricco era il bottino di delegati in palio. Qui, il frontrunner ha ottenuto il 57 per cento, staccando di trentacinque punti Ted Cruz, fermo al 22 per cento. Più o meno gli stessi margini che si sono registrati nel Rhode Island (64 per cento contro il 24 andato a John Kasich e il 10 a Cruz), in Delaware (61 per cento, Kasich 20, Cruz 16), in Maryland (56 per cento, Kasich 23, Cruz 18) e in Connecticut (58 per cento, Kasich 29, Cruz 12). La santa alleanza concordata dal senatore del Texas e dal governatore dell’Ohio in chiave anti Trump sembra non aver pagato, se è vero che il computo dei delegati vede ormai The Donald a quota 949: cinquecento delegati in più rispetto a Cruz. Non a caso, nella consueta conferenza stampa della notte, Trump ha fatto intendere di essere ormai a un passo dalla nomination automatica, benché il 3 maggio l’Indiana potrà ancora rimettere tutto in discussione, nel caso Cruz dovesse spuntarla (ma i sondaggi vedono in testa, seppur di poco, il miliardario newyorchese).
Tra i democratici si è avuta la consacrazione quasi definitiva di Hillary Clinton, che ha ottenuto più del 60 per cento in Delaware e Maryland, staccando di dodici punti (56 a 44) Bernie Sanders in Pennsylvania e prevalendo di poco (52 a 48) in Connecticut. Al senatore del Vermont è andato il Rhode Island (55 per cento a 43), ma il magro bottino di delegati ha comportato una “rimodulazione” della campagna elettorale in vista dei prossimi appuntamenti. Clinton, intanto, già lancia messaggi concilianti alla controparte, spostando il mirino delle sue invettive contro Trump e i Repubblicani, segno che pensa già alla sfida di novembre.
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