Esportare l'intifada dei coltelli in Germania
L’atteggiamento antiebraico che si è nuovamente diffuso soprattutto negli ambienti accademici europei non sarà abbandonato. Anche se non lo diranno esplicitamente, gli accademici antisemiti faranno capire che accoltellare un tedesco è un atto di violenza criminale intollerabile, mentre se si accoltella un israeliano si partecipa a una protesta giustificata, insomma uccidere un ebreo non è (proprio) un reato.
D’altra parte è proprio nelle università europee, prima francesi e poi tedesche, che è nato il razzismo antisemita, che poi si è diffuso negli strati popolari, al punto di essere denunciato da Karl Marx come il socialismo degli imbecilli. Oggi il boicottaggio commerciale e culturale contro Israele rappresenta la prosecuzione in forme diverse di quella mai abbandonata tendenza “culturale”, che in certi casi esprimeva persino una sorta di concorrenza con i docenti ebrei particolarmente numerosi specialmente in certi settori scientifici. In questo brodo di coltura velenoso può crescere di tutto, compreso il terrorismo di matrice islamica che a parole tutti condannano, senza rendersi conto del fatto che con l’atteggiamento anti israeliano lo aiutano a prosperare.
Cosa c'è in gioco