La morale del professor Pogge
Quando Thomas Pogge viaggia in tutto il mondo, dove va a parlare di diseguaglianze e di giustizia, trova sempre un pubblico di giovani fan in attesa soltanto per lui in ogni aula. Erede del filosofo John Rawls, docente ordinario a Yale, Pogge è un pioniere nel campo dell’etica globale che dirige iniziative di salute e antipovertà internazionale e pubblica articoli sulle principali riviste di tutto il mondo. Pogge fa parte degli Academics Stand Against Poverty, i professori che si battono contro la povertà, e perora la causa filantropica attraverso associazioni come “Giving What We Can”. La sua tesi provocatoria è che i paesi ricchi, e i loro cittadini, sono moralmente responsabili per l’ordine economico globale e le sue ingiustizie capitalistiche.
Adesso un gruppo di donne lo accusa di aver usato la propria fama e influenza per manipolare le studentesse e indurle in rapporti sessuali. Una in particolare, Fernanda Lopez Aguilar, lo ha accusato di molestie sessuali e aggressioni nel 2010 e ha presentato una denuncia formale a Yale nel 2011. Nel mese di ottobre 2015, Lopez Aguilar ha anche presentato una denuncia sostenendo che Pogge ambisse alle donne straniere di colore che hanno poca familiarità con gli Stati Uniti. Garantendo a Pogge la presunzione di innocenza, viene da domandarsi se la nemesi scatenata contro questo esperto di etica, il tedesco di Yale che ha fatto la morale a mezzo mondo per tutta la vita, l’alfiere dell’uguaglianza di genere e della lotta al traffico di esseri umani, non sia un caso da manuale di santimonia punita con l’inquisizione pubblica. Il teorico dei senza voce accusato di approfittarsi di studentesse fragili?