All'europarlamento va di scena il duello tra Farage e Juncker -VIDEO
Il primo dibattito al Parlamento europeo dopo la decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione si è concluso con l'approvazione di una risoluzione bipartisan per accelerare la Brexit. Gli eurodeputati riuniti a Bruxelles hanno anche annullato la presidenza britannica prevista per il secondo semestre del 2017, come richiesto da Berlino, Parigi e Roma. Ma l'attenzione generale è andata soprattutto allo scambio di accuse reciproche tra il leader del Ukip, Nigel Farage, figura centrale nella campagna del "leave", e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Durante la plenaria, gli eurodeputati hanno fischiato il leader nazionalista britannico. L’ex primo ministro belga Guy Verhofstadt, che guida il gruppo liberale, ha usato parole dure e ha accusato Farage di aver adottato una “propaganda nazista” nella sua campagna per il "leave". "Finalmente stiamo per sbarazzarci del più grande spreco nel bilancio Ue”, ha incalzato Verhofstadt, “pagarti per 17 anni lo stipendio". Farage, da par suo, ha ribattuto con toni altrettanto sferzanti e ha accusato gli eurodeputati di non aver mai fatto un lavoro vero nella loro vita e di non averne mai creato alcuno. "Ora offriamo un faro di speranza per i democratici in tutto il continente europeo", ha detto, perché "il Regno Unito non sarà l'ultimo stato membro a lasciare l'Ue".
Il vero scontro tuttavia è stato con il presidente della Commissione, Jean Claude Juncker. “L’agenda la dettiamo noi. La Gran Bretagna deve chiarire le sue richieste e accelerare l’uscita”, ha detto il lussemburghese. E all’applauso ironico di Farage ha risposto: "Questa è l’ultima volta che applaude qui. E in un certo senso sono sorpreso di vederla ancora. Avete lottato per uscire. Il popolo britannico ha votato per uscire dalla Ue; perché resta ancora qui?". Prima dell’inizio della seduta, Farage ha fatto sapere che finché l’uscita del Regno Unito non sarà negoziata non intende dimettersi. E anche in aula ha dichiarato caustico: “Divertente vero come sono cambiate le cose? Quando sono arrivato, anni fa, guidando la campagna per il “leave”, mi avete riso in faccia. Ora non ridete più vero?”. E poi: "Il motivo della vostra rabbia, oggi, è che siete stati smentiti". Il presidente del Parlamento Martin Schulz è intervenuto per sedare gli animi: “Una delle qualità della democrazia è ascoltare chi parla, anche se non se ne condividono le opinioni. Non comportatevi come ha fatto l’Ukip in questi anni”