L'islam o si riforma o è anti europeo
"Avevamo sempre pensato che il terrorismo fosse nato in Iraq e in Afghanistan a causa dell’orgoglio dell’Amministrazione Bush. La primavera araba ha mostrato con chiarezza che il problema dell’islamismo è legato alla crisi teologica e giuridica dell’islam”. A scriverlo, su AsiaNews, è stato Hocine Drouiche, vicepresidente della Conferenza degli imam di Francia nonché candidato a diventare rettore della Grande moschea di Parigi. “L’islam non ha potuto liberarsi delle interpretazioni e dei giudizi del Medioevo”, aggiunge sicuro. Solo lunedì, dalle colonne del Corriere della Sera, Ernesto Galli della Loggia invitava a farla finita con il buonismo che porta a non vedere dove stia il male (cioè nel fondamentalismo islamico) e che, tra una pruderia e l’altra, arriva a negare la dovuta memoria perfino alle vittime della macelleria di Dacca, fatte a pezzi solo per un’interpretazione non moderna – dicono così gli interpreti colti dell’universalismo pacifista à la page – dei versetti coranici.
Hocine Drouiche
L’islam, insomma, non c’entra nulla. Sbagliato, scrive Drouiche (che è imam). Per accorgersene è sufficiente visitare qualche scuola coranica attiva anche in Europa, dove “l’autocritica è proibita. L’allievo non ha il diritto di assumere un punto di vista differente da quello del suo sheikh o del suo capo spirituale”. Il buonismo, poi, è la migliore giustificazione alla “teoria del complotto” che porta le comunità musulmane a far propria la massima che viene inculcata secondo cui “voi non siete responsabili di nulla, perché voi siete vittime dell’occidente”. E’ la prova più evidente di quanto “il discorso religioso islamico non sia ancora adattato alla realtà e ai valori europei”.