Camion sulla folla a Nizza. 84 i morti. Hollande: "Siamo sotto la minaccia del terrorismo islamista"
(Aggiornato alle ore 17:41 di venerdì 15 luglio). E' stato identificato l'uomo che ieri sera, intorno alle 23 a Nizza, si è lanciato alla guida di un camion addosso alla folla che a Nizza festeggiava il 14 luglio. Si tratta di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, tunisino 31enne, di professione camionista. Sul camion che guidava sono state trovate diverse armi giocattolo e una granata non funzionante. Il camion è stato lanciato a tutta velocità addosso alla folla che assisteva allo spettacolo dei fuochi d'artificio lungo Promenade des Anglais. Secondo quanto detto dal presidente della Repubblica, François Hollande, che ha tenuto una conferenza stampa nel cuore della notte, i morti accertati sono 84. Tra gli stranieri uccisi risultano due americani, una donna armena, una russa e due ucraini. Il numero dei dispersi, anche italiani, è ancora da quantificare. Come ha precisato il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ci sono anche una decina di bambini rimasti uccisi e un'altra cinquantina feriti. Nel pomeriggio Hollande ha partecipato a un'altra conferenza stampa, direttamente da Nizza, in cui ha annunciato che una cinquntina di persone sono gravemente ferite "e sono tra la vita e la morte". Il dato non tiene conto delle centinaia di persone attualmente sotto osservazione perché in stato di choc. Il bilancio delle vittime rischia quindi di aumentare col passare delle ore. Il sindaco della città ha chiesto ai cittadini di chiudersi in casa e subito dopo l'attacco aveva parlato di "dozzine di morti" lungo un tratto di strada lungo circa due chilometri, a ridosso del mare.
"Abbiamo voluto esprimere la nostra compassione per le vittime e per le loro famiglie", ha aggiunto il presidente francese. Hollande ha ricordato i bambini che sono tra le vittime, "che erano venuti a Nizza per assistere ai fuochi d'artificio con la famiglia, per avere della gioia, per condividere allegria e che invece sono stati colpiti a morte solo per soddisfare la crudeltà di un individuo o forse di un gruppo". Hollande ha detto che molte persone coinvolte, anche se non ferite fisicamente, "portano i segni di un trauma psichico": "Per questo dobbiamo, tutta la Francia deve, condividere questa emozione, questa solidarietà". Il capo dell'Eliseo ha anche elogiato lo sforzo dei poliziotti che hanno tentato di fermare l'attentatore. "Non potevano fare di più", ha detto, prima di ricordare che "la lotta sarà lunga". "Ci scontriamo contro un nemico che vuole colpire gli stati che vivono la loro libertà. Il nodo sa che siamo un paese forte, capace di superare ogni prova, che siamo capaci di restare uniti".
Il procuratore francese François Molins, nel pomeriggio, ha fatto il punto delle indagini. Il responsabile dell'attacco aveva noleggiato il camion frigorifero lo scorso 11 luglio e avrebbe dovuto restituirlo il 13. Durante l'attacco, ha sparato più volte ad almeno tre poliziotti che tentavano di fermarlo all'altezza dell'hotel Negresco di Nizza. Di Mohamed Lahouaiej Bouhlel si sa che era sposato e aveva dei figli e che sua moglie è stata trattenuta dalla polizia in mattinata. "Al momento non esiste alcuna rivendicazione del gesto ma ricordo che questo tipo di attentati corrisponde agli appelli di morte lanciati da alcune organizzazioni terroristiche", ha spiegato Molins. L'uomo era "assolutamente sconosciuto" ai servizi di sicurezza francesi che non avevano notizia di alcun segno di radicalizzazione del soggetto. Quello che l'inchiesta dovrà ora determinare è se l'uomo avesse dei complici, come si era procurato l'arma con cui ha aperto il fuoco e se aveva legami con organizzazioni terroristiche.
Mohamed Lahouaiej Bouhlel, tunisino 31enne, di professione camionista. E' l'attentatore di Nizza
Alcuni testimoni hanno riferito che subito dopo aver diretto il camion sulla folla e aver investito decine di persone, il guidatore ha imbracciato le armi e ha cominciato ad aprire il fuoco. Quest'ultimo aspetto, tuttavia, è ancora in corso di verifica da parte degli inquirenti. Il capo del sindacato della polizia della regione Alpes-Maritimes, Laurent Laubry, ha riferito che il guidatore del camion "si è fermato e a quel punto si sono sentiti degli spari. L'uomo aveva aperto il fuoco più volte". Dopo che l'aggressore è stato ucciso, le forze della polizia hanno ritrovato sul camion un arsenale che comprendeva armi da fuoco e "una granata non funzionante".
Il presidente francese Francois Hollande, che al momento dell'attentato si trovava ad Avignone, nella notte è rientrato immediatamente a Parigi per seguire gli avvenimenti dall'unità di crisi. Stamattina, isniem al premier Valls, si è recato a Nizza per seguire le operazioni soccorso. Nel corso di una conferenza stampa tenuta poco prima delle 4.00, l'inquilino dell'Eliseo ha anche annunciato che lo stato d'emergenza, indetto per gli attentatti di Parigi dello scorso novembre 2015, sarà prorogato di ulteriori tre mesi. "Tutta la Francia è sotto la minaccia del terrorismo islamista, dobbiamo rafforzare ulteriormente la nostra protezione", ha aggiunto Hollande. Il ministero dell'Interno Bernard Cazeneuve ha smentito la notizia di una presa di ostaggi subito dopo la strage lungo Promenade des Anglais. Il ministro ha anche annunciato che il piano di allerta terrorismo è stato elevato al massimo livello in tutta la regione Alpes-Maritimes.
Al momento non risulta alcuna rivendicazione della strage ma la pista dell terrorismo islamico è al momento la più verosimile per la dinamica dei fatti molto simile ad altri precedenti. Nel maggio del 2013, a Londra, due nigeriani avevano assaltato la vettura di un soldato inglese di nome Lee Rigby, prima di sparare alcune colpi con delle armi da fuoco con una pistola 7,65 mm. Alcuni mesi più tardi, in Canada, un 25enne appena convertito all'islam radicale aveva lanciato la sua auto contro la folla nella periferia di Montreal uccidendo un soldato e ferendone un altro.