Fethullah Gülen (foto LaPresse)

Un tribunale di Istanbul riconosce in Gülen il mandante del golpe in Turchia

Redazione

Proseguono le richieste del governo di Ankara per ottenere l’estradizione dell’imam che dal 1999 vive negli Stati Uniti. Continuano le purghe.

Un tribunale di Istanbul ha spiccato un mandato di cattura per Fethullah Gülen, il predicatore islamico fondatore e leader di un network educativo e imprenditoriale oggi rinominato in Turchia Organizzazione terroristica di Fethullah (FETÖ), in esilio volontario dal 1999 negli Stati Uniti. Nelle settimane successive al tentato golpe ad Ankara il governo turco ha più volte chiesto a Washington la sua estradizione. L'accusa di quest’ultimo mandato è di "aver guidato il golpe del 15 luglio" contro il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

 

Nella sentenza si legge che l’organizzazione di Gülen ha infiltrato le Forze armate turche a Istanbul e Ankara con l’obiettivo di prendere il controllo delle istituzioni dello stato e degli organi di sicurezza e di cambiare la Costituzione. Si afferma inoltre che, attraverso il colpo di stato, l’organizzazione mirava a diventare una potenza politica ed economica a livello internazionale. Vengono descritte diverse attività illegali compiute dalla FETÖ durante il tentato golpe e si dichiara  che "i dirigenti dell'organizzazione sono condannati come colpevoli a causa di tutti i crimini commessi nel quadro delle attività dell’organizzazione”. Secondo la Corte di Istanbul "non c'era dubbio che il tentativo di golpe è stato opera dell'organizzazione ed è stato effettuata dal suo fondatore Fethullah Gülen”.

 

In un discorso trasmesso dalle tv turche, il presidente Erdogan ha definito le scuole e le organizzazioni che hanno legami con Gülen “covi di terrorismo”. Dal 15 luglio, migliaia di dipendenti pubblici e di militari considerati vicini all'organizzazione di Gülen sono stati arrestati, licenziati o sospesi dal loro incarico.