Istanbul, un milione in piazza contro il golpe. Il president Recep Tayyip Erdogan con la moglie Emine (foto LaPresse)

Erdogan ha un'alternativa alla Nato

Redazione
La piazza di Istanbul manda un mesaggio minaccioso all’occidente.

La gigantesca manifestazione di domenica a Istanbul in favore del governo turco del presidente Recep Tayyip Erdogan e contro il fallito golpe del 15 luglio, con oltre un milione di persone in piazza e la partecipazione di quasi tutti i partiti d’opposizione (esclusi i curdi dell’Hdp) è una prova di forza impossibile da ignorare. Ogni atto politico di Erdogan è un messaggio inviato a un interlocutore, e con il bagno di folla domenicale il presidente turco ha inteso mandare due messaggi ben chiari fuori dal confine del paese: che non è mai stato tanto forte e che la Turchia, per la stragrande maggioranza, sta con lui – poco importa se a facilitare il sentimento di unità nazionale sono intervenute purghe e licenziamenti che hanno interessato decine di migliaia di oppositori e cittadini turchi.

 

Messaggi innegabili, che Erdogan, come suo solito, ha tinto di una decisa retorica anti occidentale. Se la settimana scorsa era il turno delle accuse all’Italia per le indagini sul figlio del presidente capaci di minare i rapporti tra i due paesi e per le dichiarazioni dell’italiana Mogherini, domenica è toccato alla Germania, “fomentatrice di terroristi” del Pkk. Durante la manifestazione, continuo è stato l’accenno a nemici esterni che avrebbero sostenuto e propiziato il golpe da fuori. Quando oggi Erdogan vedrà il suo omologo russo Vladimir Putin a San Pietroburgo, per sancire un disgelo dopo un anno di tensioni, il messaggio di Erdogan diventerà ancora più chiaro: il sultano sta cercando, con questa e altre manovre, un’alternativa a un’alleanza con l’occidente e con la Nato che rischia di rivelarsi non più conveniente o troppo stretta per le sua ambizioni smisurate.