L'esercito di Ankara in Siria contro l'Isis. Ma bombardano anche i curdi
Secondo l'agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu, le operazioni sono iniziate alle 4 ora locale. L'obiettivo è "rafforzare la sicurezza al confine e difendere l'integrità territoriale della Siria". L'intervento, aggiunge Anadolu, è scattato "in risposta agli attacchi terroristici in territorio turco" e dopo che colpi di mortaio lanciati dal territorio siriano hanno raggiunto località turche al confine. Sabato scorso un giovanissimo kamikaze dell’Is si era fatto esplodere durante i festeggiamenti per un matrimonio curdo a Gaziantep, città turca al confine con la Siria. Nella strage hanno perso la vita più di 50 persone: il numero più alto di vittime provocate da un attentato in territorio turco nel 2016.
Con l’operazione militare iniziata oggi è la prima volta che aerei di Ankara colpiscono in Siria sin dal novembre 2015, quando la Turchia ha abbattuto un aereo russo al confine, e la prima incursione significativa da parte delle forze speciali turche dopo la breve operazione del febbraio 2015 – effettuata per evacuare i militari dal mausoleo di Suleyman Shah, piccola enclave turca in territorio siriano. Turchia e Stati Uniti sperano di spazzare via i jihadisti dal confine, privando lo Stato islamico di un percorso di contrabbando, che a lungo è Stato via di transito per foreign fighters e rifornimenti.
I militari turchi hanno fatto sapere che l'artiglieria ha colpito 63 obiettivi in circa due ore e che poi sono stati effettuati raid aerei. Fonti militari citate dal sito web del giornale turco Hurriyet riferiscono di almeno 12 obiettivi distrutti nei raid e di altri 70 distrutti dall'artiglieria. Secondo la Bbc ci sarebbero 1.500 ribelli siriani sostenuti dalla Turchia pronti a partecipare alle operazioni sul campo a Jarabulus. Ankara, che negli ultimi giorni ha bombardato anche postazioni delle milizie curde Ypg (una parte fondamentale della campagna statunitense contro lo Stato islamico) vuole impedire che i peshmerga conquistino la città. Ieri la milizia Ypg, che controlla già fasce della Siria settentrionale, ha preso il controllo quasi completo della città di Hasaka, alimentando i timori di Ankara che considera i gruppi curdi come terroristi. I curdi siriani accusano infatti la Turchia di aver bombardato postazioni dell'alleanza curdo-araba sostenuta dagli Stati Uniti in funzione anti-Is. "Le postazioni colpite erano delle Fds e si trovano nella parte nord di Manbij", ha detto all'agenzia di stampa Dpa, il funzionario curdo Idriss Nassan, dopo l'avvio dell'operazione militare in Siria.
Oggi è atteso in Turchia il vicepresidente Usa Joe Biden, il più alto funzionario americano a incontrare Erdogan dopo il fallito colpo di Stato del 15 luglio. Da allora, irritata per lo scarso sostegno occidentale, Ankara ha congelato i rapporti con Washington e l'Unione europea, mentre ha riaperto i canali diplomatici con la Russia, in vista di una cooperazione militare nella lotta contro lo Stato islamico, che preoccupa la Nato.
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