E perché non chiedere l'Imu al Colosseo?
Idea per aiutare il sindaco Virginia Raggi a trovare fondi per le dissestate casse capitoline: dichiarare il Colosseo abusivo, ed esigerne l’Imu arretrata degli ultimi 1.950 anni. La “modesta proposta” viene dal sindaco di Barcellona Ada Colau, in area Podemos e molto amica di De Magistris, che ha recentemente denunciato l’abusivismo della Sagrada Familia. Iniziata nel 1882 e legata alla memoria del grande architetto Antoni Gaudí, la cattedrale simbolo di Barcellona è stata formalmente consacrata da Benedetto XVI solo il 7 novembre 2010, ma è un’opera incompiuta. “Siamo pronti a pagare tutte le imposte che ci chiedano in base alla legge, ma bisognerebbe tener presente che non si tratta di un’opera ordinaria”, ha provato a spiegare il pur conciliante Esteve Camps, presidente delegato della Fondazione Sagrada Familia. Lo stesso Camps ha aggiunto che esiste un permesso originario, però scaduto nel 1885. E che in effetti l’aggiornamento era stato chiesto, ma le autorità non hanno mai risposto, e siccome questo silenzio dura da oltre cent’anni e molti lavori sulla Sagrada Familia sono stati fatti “non certo in modo clandestino”, si può ormai ragionevolmente interpretare come “silenzio assenso”.
Il municipio ha poi chiarito che non chiederà nessuna tassa “con effetti retroattivi”, ma in fondo, se i cittadini devono pagare le tasse per fare dei lavori di ristrutturazione, perché non farli pagare pure alla Sagrada Familia? Certo, ci sono “dubbi e interrogativi giuridici”, ammette l’assessore a Ecologia e urbanistica Janet Sanz, ma “la soluzione più logica è di far pagare la licenza da ora”. Del resto, sul punto della legalità edilizia il sindaco Ada Colau è particolarmente vulnerabile: ha già denunciato i suoi predecessori per gli affitti che pagavano sotto banco ai proprietari di edifici occupati pur di evitare scontri di piazza, e ha mandato la polizia regionale catalana contro gli “okupas” installati al Banc Expropriat del distretto di Gracia. A Barcellona la questione spinosa è pure quella dei residenti: diecimila visitatori al giorno che causano disagi in tutta l’area, denuncia l’associazione dei residenti. Ma più si riempiono le casse del comune, più si possono finanziare infrastrutture, e fare tutti contenti.