Dopo più di due anni il Libano ha un presidente della Repubblica
Il Parlamento libanese ha eletto Michel Aoun nuovo presidente dopo ben 46 votazioni andate a vuoto e oltre due anni di stallo, in cui il paese è rimasto privo della più alta carica dello stato. Aoun, ex generale 81enne di fede cristiano maronita, ha ottenuto 83 voti favorevoli (sui 128 totali) nel corso di una seconda tornata elettiva. Secondo quanto prevede la Costituzione libanese, la presidenza della Repubblica spetta a un cristiano, la presidenza del Consiglio dei ministri deve essere ricoperta da un sunnita mentre la presidenza del Parlamento spetta a uno sciita, rispecchiando così la composizione etnico-religiosa del paese.
Aoun ha ricevuto il sostegno di Hezbollah, il potente gruppo islamico sciita alleato dell'Iran, e negli ultimi anni ha anche difeso più volte la presidenza di Bashar el Assad in Siria contro i ribelli a maggioranza sunnita. A ostacolare fino a oggi la sua elezione era il blocco sunnita del leader Saad Hariri: secondo l'intesa che ha portato all'elezione di Aoun, Hariri ricoprirà la carica di primo ministro.
Dopo la presidenza di Michel Suleiman, il cui mandato è scaduto nel maggio del 2014, il Libano ha attraversato un lungo periodo di paralisi politica, proprio mentre il conflitto siriano minacciava di superare il confine. Nel frattempo, le tensioni sociali provocate dal massiccio afflusso di profughi nel paese hanno minacciato il precario equilibrio etnico e religioso su cui si basa l'architettura istituzionale del paese. Hariri alla fine ha accettato di trovare un compromesso con Aoun "per proteggere il Libano e il suo sistema politico, lo stato e il suo popolo".