La Russia propone una nuova tregua ad Aleppo
Secondo il capo di Stato maggiore russo Valeri Gherasimov, il presidente Vladimir Putin ha ordinato una nuova tregua umanitaria ad Aleppo, in Siria, a partire da venerdì 4 novembre. L'interruzione dei bombardamenti, ha spiegato Gherasimov, "è stata decisa per evitare vittime inutili e coordinata con la leadership siriana. Durerà dalle 9 del mattino fino alle 19". Durante la tregua civili e militanti dovrebbero poter essere in grado di lasciare Aleppo attraverso otto corridoi umanitari, ha aggiunto Gherasimov, chiedendo "a tutti i leader delle formazioni armate di fermare i combattimenti e di uscire da Aleppo con le armi". A loro saranno destinati due corridoi, uno aperto verso il confine turco-siriano e l'altro verso Idlib. "Gli altri sei corridoi saranno finalizzati all'uscita dei civili, all’evacuazione di malati e feriti”, ha aggiunto il militare.
A causa dei cecchini appostati vicino ai corridoi umanitari, la scorsa tregua – iniziata giovedì 20 ottobre con la cessazione dei bombardamenti russi e siriani – non era servita per l'evacuazione, secondo quanto denunciato da diverse organizzazioni umanitarie, tra cui il Comitato internazionale della Croce Rossa. I combattimenti erano ripresi il 22 ottobre. La città di Aleppo è contesa dalle forze del regime del presidente Bashar Assad e dai ribelli sin dal 2012, quando gli insorti conquistarono ampie zone della città, la seconda della Siria, ex capitale economica e una delle più colpite dal conflitto iniziato nel marzo del 2011. Gli scontri erano ripresi con violenza a fine luglio, per un'offensiva degli oppositori con cui tentavano di rompere l'assedio imposto dalle autorità ai quartieri sotto il suo loro controllo.