La corsa di Melania Trump, da modella a first lady
La rivoluzione del 45esimo presidente degli Stati Uniti ha varie declinazioni. Melania Trump, da modella si trova ora ad essere first lady. E non con un semplice “sostegno” al marito, come ha dichiarato. In campagna elettorale la terza moglie del tycoon è stata giocoforza protagonista, dal presunto plagio del discorso del 2008 di Michelle Obama fino alle accuse di aver violato le norme sull'immigrazione prima di ottenere la green card nel 2001 e la cittadinanza americana nel 2006. Già, perché la nuova first lady, originariamente Melanija Knavs “germanizzata” in Melania Knauss, è nata in Slovenia nel 1970.
Modella sin dai 16 anni, si stabilisce a New York nel 1996, a 26 anni. Due anni più tardi incontra Donald durante la fashion week, e da quel momento giornali e televisioni fanno a gara per raccontare la loro storia. Il matrimonio del 22 gennaio 2005 alla episcopal church di Bethesda-by-the-Sea di Palm Beach, Florida, con annesso mega-ricevimento nella sala da ballo nella tenuta Mar-A-Lago di Trump, manco a dirlo, ha una copertura eccezionale. E ospiti di prim'ordine, compresi Bill e l'allora senatrice Hillary Clinton, per una sorta di pittoresca ironia del destino.
“Siamo molto compatibili e andiamo d'accordo, ho quasi dimenticato la parola litigio”, rivelò Donald Trump nel 2005. Lei gli fa eco anche a dieci anni di distanza: “Lo incoraggio perché so quello che farà e tutto quello che può fare per l'America. Ama gli americani e vuole aiutarli”, disse Melania nel 2015 a proposito del sostegno al marito in campagna elettorale, giurando che sarebbe stata una first lady “molto tradizionale, come Betty Ford o Jackie Kennedy”. Anche se loro due non hanno dovuto sopportare discorsi sessisti e turpiloqui vari, un linguaggio che lei stessa ha definito “inappropriato” e “inaccettabile”.
Del resto è innegabile che a volte l'imbarazzo sia di casa dai Trump. Prima di sposare Donald, Melania ha posato nuda, e quelle foto sono ricomparse nel circo mediatico della campagna elettorale. Pazienza, è il passato. E pazienza se ancora oggi le donne avvicinano suo marito e gli lasciano il loro numero di telefono - parola di Melania – che assicura di essere in grado “di gestire tutto questo. Non dovete dispiacervi per me”. D'altronde di lei si può dire tutto, meno che sia una sprovveduta: parla correntemente sloveno, italiano, inglese, francese, tedesco e serbo, ha lanciato una collezione di orologi e gioielli, una linea di creme per la pelle ed è stata associata a varie opere di carità.
Una vita sempre in copertina, un destino che pare il vestito perfetto anche dell'unico figlio della coppia, Barron William, dieci anni. Il bambino gioca a golf come suo padre, gli piace vestirsi in giacca e cravatta, si sussurra che abbia il licenziamento facile di governanti e l'attitudine a comandare. La madre a volte lo chiama “Little Donald”, perché “è molto forte, intelligente, indipendente, supponente e sa esattamente quello che vuole”. Tutto suo padre, sì, ma anche sua madre, la donna che da modella diventò first lady. È anche questo il “modello Trump”, chissà se buono per rendere l’”America great again”.