Trump ha scelto la nuova ambasciatrice americana all'Onu
Chi è Nikki Haley, che siederà alle Nazioni Unite. Il presidente eletto propone suo genero come mediatore in medio oriente
Dopo le indiscrezioni, è arrivata la conferma. Il presidente eletto Donald Trump ha scelto Nikki Haley, governatrice della South Carolina come ambasciatrice americana alle Nazioni Unite. A ufficializzare la scelta è stata la squadra che si occupa della transizione.
Haley, 44 anni e al suo secondo mandato come governatore, è la prima donna nominata da Trump per la sua amministrazione. All'inizio della campagna elettorale non aveva sostenuto Trump per la nomination repubblicana, ma aveva preferito il senatore Marco Rubio, poi Ted Cruz. Ma come si legge in una nota, Trump ne apprezza "la capacità di unire le persone, a prescindere dal loro background o dall'affiliazione partitica, per ottenere le politiche fondamentali per migliorare il suo Stato e il nostro Paese" e per la sua "capacità di fare accordi. E noi abbiamo intenzione di fare un sacco di accordi. Sarà una grande leader". Haley prenderà il posto di Samantha Power, scelta da Obama nel 2013. Figlia di immigrati indiani, Nimrata Nikki Randhawa (Haley è il cognome da sposata), ha pronunciato quest'anno la risposta repubblicana al consueto discorso sullo stato dell'Unione tenuto dal presidente uscente Obama.
Intervistato dal "New York Times", Trump ha poi proposto suo genero, Jared Kushner, come mediatore per il medio oriente e ha spiegato che Kushner potrebbe contribuire al percorso di pace tra israeliani e palestinesi. Trump ha spiegato che "essere il presidente che è riuscito a risolvere il conflitto tra Israele e i palestinesi sarebbe una grande soddisfazione". Mercoledì scorso, secondo un rapporto della "Nbc News", Trump avrebbe chiesto un nulla osta di sicurezza per cooptare ufficiosamente Kushner nella prossima amministrazione presidenziale. L'autorizzazione permetterebbe al genero del presidente eletto di dare un contributo all'amministrazione pur senza divenire un membro ufficiale dello staff della Casa Bianca. All'inizio di novembre, il presidente ha dichiarato al "Wall Street Journal" che cercherà di negoziare la pace tra Israele e i palestinesi al fine di porre fine a quella che ha definito "una guerra ininterrotta". “Nell’universo di Trump non si muove nulla senza l’approvazione di Kushner”, scriveva su queste colonne Mattia Ferraresi. Il 35 enne marito di Ivanka sarebbe l’eminenza grigia, molto più di un consigliere di lunga data. E’ stato lui a decretare la fine dell’esperienza di Paul Manafort, manager della campagna elettorale. “Era stato sempre lui a decretare la fine dell’esperienza di Corey Lewandowski, il primo manager assunto da Trump dopo un colloquio di pochi minuti nel suo ufficio della Trump Tower”.