Diffuso il video di un italiano rapito in Siria da sette mesi
Sergio Zanotti, 56enne di Brescia, nelle immagini è in ginocchio: "Prego il governo italiano di intervenire". La Farnesina conferma di essere in contatto da giorni con la famiglia
"Mi chiamo Sergio Zanotti e da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una eventuale mia esecuzione". A pronunciare queste frasi, in un video pubblicato dal sito russo Newsfront lo scorso 22 novembre, un uomo inginocchiato in mezzo a un campo di ulivi . Indossa una tunica bianca e tra le mani regge un cartello con la data del 15 novembre 2016. Alle sue spalle un altro uomo vestito di nero gli tiene puntato contro un mitra.
Newsfront riferisce di aver ricevuto un messaggio su Facebook nel quale un jihadista siriano che si fa chiamare “Almed Medi” (l’account è stato creato il giorno stesso della pubblicazione del video), minaccia di uccidere l'uomo se il governo italiano non prenderà provvedimenti. Il sito russo ha anche ricevuto un'immagine con il passaporto di Zanotti, nato nel 1960 a Marone, in provincia di Brescia, di cui si sarebbero perse le tracce diversi mesi fa mentre si trovava in Turchia. “A quanto si apprende da fonti dell'Unità di crisi della Farnesina, le autorità italiane sono a conoscenza del video da diversi giorni e stanno seguendo il caso”, fanno sapere dal ministero degli Esteri. “L'unità di crisi della Farnesina sta seguendo il caso fin dall'inizio con le articolazioni competenti dello stato italiano, in stretto contatto da subito con i familiari, in particolar modo con l'ex moglie e la figlia” di Zanotti.
Giacomo Stucchi, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), interpellato dall'Agi, non si sbilancia sulla vicenda: “Ci sono verifiche in corso. Sembra che il video sia autentico - spiega Stucchi - ma aspettiamo informazioni più specifiche già nelle prossime ore". Alcune fonti del ministero degli Esteri citate da Repubblica "parlano di un caso anomalo, non riconducibile automaticamente a un atto di terrorismo".
Sulla scomparsa di Zanotti indaga anche la procura di Roma. L'ipotesi di reato è il sequestro di persona con finalità di terrorismo. Stando alle prime informazioni acquisite dal pm Sergio Colaiocco, titolare del procedimento, non è noto neppure il luogo del rapimento e sino a oggi nessuna organizzazione ha avanzato rivendicazioni.