Finalmente l'Europa tende una mano all'Italia sui migranti
Per Juncker le spese sostenute dal nostro paese per la crisi migratoria vanno tenute fuori dal patto di stabilità: "L'Italia sta facendo molto e non può essere lasciata sola"
“L'Italia fa molto per i migranti e non possiamo lasciarla sola”. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker tende una mano al nostro paese dalla plenaria del parlamento europeo. E lo fa parlando di risvolti economici non certo marginali: “I fondi che l'Italia mette a disposizione per mitigare la crisi migratoria non possono rientrare nel campo d'applicazione del patto di stabilità”, ha spiegato Juncker, chiarendo che il problema “non deve portare a conseguenze negative per l'Italia in termini di bilancio”.
Juncker ha anche ribadito che l'accordo sui migranti con la Turchia continuerà a essere applicato “perché funziona”. “Le cifre sono esplicite: da marzo, quando è entrato in vigore, sono arrivati 90 profughi al giorno in Grecia rispetto ai 10mila di ottobre dello scorso anno”, puntualizza il presidente della Commissione, che pone l'attenzione sul salvataggio di vite umane: “Dall'accordo con la Turchia è morto nella parte occidentale del Mediterraneo il 90 per cento in meno di persone. Abbiamo aperto vie legali in Europa e 2.700 persone sono state ricollocate al suo interno, mentre allo stesso tempo cerchiamo di creare condizioni migliori per i migranti”.
Le frontiere vanno “gestite e protette insieme ai nostri vicini”, dice Juncker, con chiaro riferimento al fatto che nel Consiglio europeo sarà esaminata da vicino “l'applicazione dei cinque partenariati avviati con paesi africani”, controllando “quali paesi d'origine e transito debbano essere oggetto di maggior collaborazione con l'Europa”. L'idea del presidente della Commissione “è avere un'impostazione globale per lottare contro le cause della migrazione”.