Caso Regeni: cos'ha detto il leader del sindacato ambulanti
Mohamed Abdallah: "Ogni buon egiziano, al mio posto, avrebbe fatto lo stesso". Cicchitto: "Comincia a emergere la verità" sull'omicidio del giovane ricercatore italiano ucciso al Cairo
Mohamed Abdallah, capo del sindacato egiziano degli ambulanti, in un'intervista all'edizione araba dell'”Huffington Post”, ha ammesso di essere un informatore dei servizi segreti e di aver denunciato Giulio Regeni all'Interno, perché "faceva troppe domande". Lo riporta Brahim Maarad sull'Espresso http://espresso.repubblica.it/internazionale/2016/12/28/news/il-capo-dei-sindacati-egiziani-orgoglioso-di-avere-denunciato-regeni-1.292283?ref=HREC1-2. "Sì, l'ho denunciato e l'ho consegnato al ministero dell’Interno e ogni buon egiziano, al mio posto, avrebbe fatto lo stesso", racconta il capo del sindacato.
Mentre #GiulioRegeni si stava interessando ai fondi entrò in contatto con Mohamed Abdallah, capo sindacato ambulanti pic.twitter.com/cDW5VigdIX
— Verità Per Giulio (@GiulioSiamoNoi) 4 maggio 2016
"Siamo noi che collaboriamo con il ministero dell’Interno”, afferma Abdallah. “Solo loro si occupano di noi ed è automatica la nostra appartenenza a loro. Quando viene un poliziotto a festeggiare con noi a un nostro matrimonio, mi dà più prestigio nella mia zona". Poi la precisazione sui contatti con Regeni: "L'ultima volta che l'ho sentito al telefono è stato il 22 gennaio, ho registrato la chiamata e l'ho spedita all’Interno". Dunque appena tre giorni prima del sequestro del ricercatore italiano, avvenuto il 25 gennaio 2016, il ministero dell’Interno aveva ricevuto una telefonata registrata di Giulio. Cosa si diceva nella chiamata? È stata consegnata agli atti degli inquirenti italiani? Abdallah trova anche "illogico" e strano che uno studente di Cambridge, che conduce una ricerca sui sindacati autonomi egiziani, rivolga domande agli ambulanti sugli stessi sindacati: "E' illogico che un ricercatore straniero si occupi dei problemi degli ambulanti se non lo fa il ministero dell’Interno.
Quando io l'ho segnalato ai servizi di sicurezza, facendo saltare la sua copertura, lo avranno ucciso le persone che lo hanno mandato qua". Insomma, Regeni una spia uccisa da servizi segreti stranieri. Questa è l’ultima versione.
"Ciò che è emerso sui giornali in fondo era stato in qualche modo anticipato dal procuratore generale del Cairo Nabil Sadek nei suoi recenti incontri con la Procura di Roma, e cioè la possibile responsabilità del capo del sindacato degli ambulanti egiziano", ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Fabrizio Cicchitto, presidente della commissione Affari esteri della Camera dei Deputati afferma in un comunicato: "Grazie all'azione intelligente del ministero degli Esteri e della Procura di Roma qualche brandello di verità comincia a emergere sul caso Regeni con le dichiarazioni di quell'ambiguo personaggio che è Mohamed Abdallah, capo del sindacato degli ambulanti, che ha ammesso di averlo segnalato al ministero dell’Interno egiziano".
"Abbiamo sempre detto - aggiunge Cicchitto – che il rapimento di un giovane studioso italiano, torturato per una settimana e poi ucciso può essere stato commesso solo da una struttura organizzata anche all'insaputa del governo egiziano, che però deve far luce sui responsabili". Secondo il parlamentare, "si è aperta una collaborazione positiva fra la magistratura italiana e quella egiziana che ci auguriamo porti all'accertamento della verità". La commissione Esteri della Camera si ripromette "di incontrare la famiglia Regeni ritenendo che l'unico modo per far luce su questo barbaro assassinio che ha colpito e umiliato l'Italia è quella di mantenere alta la pressione internazionale".
L'editoriale del direttore