Tre autobombe a Baghdad: le vittime sono decine
Dopo l'esplosione in un mercato, i morti sono 39. Altre due autobombe nei pressi di due ospedali. L'Isis ha rivendicato la strage
Giornata di attentati con un numero ancora imprecisato di vittime a Baghdad. In un mercato del quartiere sciita di Sadr City, riferisce Al Jazeera, un'autobomba ha provocato la morte di almeno 39 persone e il ferimento di altre 57. La strage, che ha colpito prevalentemente dei lavoratori in attesa dell'impiego giornaliero, è stata rivendicata dallo Stato islamico. Secondo il sito Iraqi News, altre due esplosioni nei pressi di due ospedali della città, Al Kindi e al Jawader, hanno causato altre vittime, come ha reso noto Saad Maan, un portavoce del ministero dell'Interno. L'autobomba nel parcheggio dell'Al-Kindi, in particolare, ha ucciso tre civili, stando a quanto scrive la Bbc. Sabato scorso l'Isis aveva già rivendicato i due attentati suicidi nella capitale irachena costati la vita a 28 persone.
Parlando dei tragici fatti di Sadr City, il primo ministro Haider al-Abadi ha spiegato che l'attentatore ha finto di essere in cerca di lavoratori giornalieri; una volta che si erano raccolti attorno al suo veicolo, ha azionato la bomba. Tra le vittime si contano anche nove donne, che si trovavano in un minibus di passaggio nella piazza proprio in quel momento, e tre agenti di polizia fermi in un checkpoint. “I terroristi proveranno ad attaccare i civili per compensare le loro perdite, ma vogliamo assicurare al popolo iracheno e al mondo intero che siamo in grado di porre fine al terrorismo”, ha detto Abadi ai giornalisti dopo l'incontro con Francois Hollande. Il presidente francese è infatti in visita a Baghdad, dove ha dichiarato che “combattere l'Isis in Iraq aiuterà a prevenire eventuali attentati in Francia”. “L'Isis sta perdendo terreno e sarà sconfitto. Questo sarà un anno vittorioso per la lotta al terrorismo”, ha poi aggiunto il capo dell'Eliseo, che in queste ore starebbe discutendo un possibile aumento del sostegno francese all'Iraq per combattere lo Stato Islamico.
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