Cosa si sono detti Meryl Streep e Trump durante e dopo i Golden Globe
L'attrice premiata ricorda l'imitazione che il presidente eletto fece di un giornalista disabile. Lui replica su Twitter: "E' sopravvalutata"
La cerimonia di premiazione dei Golden Globe di domenica sera ha assunto i contorni dello scontro politico. Nel suo discorso di accettazione per il Golden Globe alla carriera, l'attrice Meryl Streep ha rivolto un attacco al presidente eletto Donald Trump. "C'è stata una performance che mi ha sorpresa quest'anno, che mi ha colpita al cuore. Non perché fosse ben fatta: non aveva nulla di buono. Ma è stata efficace e ha svolto il suo compito. Ha strappato una risata al suo pubblico", ha detto Streep al parterre hollywoodiano. E ha aggiunto: "E' stato il momento in cui la persona che chiedeva di ricoprire l'incarico più rispettabile del nostro paese ha imitato un giornalista disabile. Mi si è spezzato il cuore, e ancora oggi non riesco a levarmi l'immagine dalla testa, perché non era un film. Era la vita reale".
Nonostante l'attrice non abbia nominato Trump direttamente, tutti hanno identificato l'episodio con il comizio in cui l'allora candidato repubblicano si dimenò per imitare Serge Kovaleski, un giornalista del New York Times con una malformazione congenita delle articolazioni che aveva scritto un articolo su di lui. L'episodio generò scalpore allora, ma Trump non si scusò e disse che non aveva intenzione di umiliare il giornalista per la sua disabilità, ma per le inesattezze che, a suo dire, conteneva l'articolo scritto.
Il presidente eletto oggi ha affidato la sua risposta a Meryl Streep, come ormai di consueto, con una serie di tweet, in cui ha scritto: "Meryl Streep, una delle attrici più sopravvalutate di Hollywood, non mi conosce, ma mi ha attaccato ieri sera ai Golden Globe. E' una sostenitrice di Hillary che ha perso di brutto. Per la centesima volta, non ho mai 'preso in giro' un giornalista disabile (non lo farei mai), ma l'ho semplicemente imitato quando 'con fare servile' ha completamente cambiato una storia vecchia di 16 anni che aveva scritto per farmi fare una brutta figura. Ancora una volta un caso di media molto disonesti!". Trump ha poi spiegato in un'intervista al New York Times di non essere "sorpreso" del fatto che "gli ambienti liberal mi attaccano".
Non è la prima volta che le cerimonie di premiazione a Hollywood diventano l'occasione per lanciare slogan politici. Nel 2015, nel ricevere l'Oscar come migliore attrice non protagonista, Patricia Arquette, domandò a gran voce che il Congresso legiferasse a sostegno dell'eguaglianza degli stipendi tra uomini e donne. Il suo discorso infervorò il dibattito politico e ricevette il sostegno di gran parte dei progressisti. In prima fila ad applaudirla era seduta Meryl Streep.