Un caffè nella Trump Tower con Le Pen
Da dove potrebbe iniziare l’offensiva europea di The Donald?
Di tutte le caffetterie di New York in cui fermarsi per ripararsi dal freddo e sorseggiare una bevanda calda, Marine Le Pen, leader del Front national francese, ieri ha deciso di sceglierne una particolare, quella tutta dorata della Trump Tower, la torre da cui il presidente eletto degli Stati Uniti d’America elargisce tweet in caps lock e controverse nomine di ministri. Con scarsissima nonchalance, la leader del movimento di estrema destra si è lasciata fotografare di sbieco da un giornalista americano mentre conversa stretta a un tavolino con tre collaboratori, e la notizia si è subito diffusa come il fuoco: Marine Le Pen alla Trump Tower! Tutto si tiene, dopo Nigel Farage ecco Le Pen – e forse qualche indossatore di felpa nostrano avrà sperato almeno per un secondo di essere lui il prossimo. In realtà, i giornali francesi hanno subito notato che nell’agenda della Le Pen, che si trova in America per una visita privata, non c’è nessun incontro bilaterale, e il portavoce del team Trump, Hope Hicks, ha detto che Le Pen non incontrerà nessun membro della squadra del presidente eletto. Ma il fatto che la mobilia rococò della torre trumpiana sia diventata il fondale di tutte le photo opportunity della destra populista europea è un segnale quanto meno simbolico, al netto del fatto che, alla fine, un incontro tra i due biondi sia avvenuto o meno. La possibilità di una “campagna europea” in favore delle forze populiste a opera di Donald Trump, campagna che secondo molti è iniziata con il sostegno dell’allora candidato alla Brexit, è una delle grandi incognite della presidenza Trump. I diretti interessati, intanto, hanno già fiutato l’aria, e accorrono a reclamare un posto, anche se solo al tavolino della caffetteria.
Dalle piazze ai palazzi