"Trumpification" alla tedesca: AfD censura i "giornalisti bugiardi"
Il partito euroscettico vieta l'ingresso alle emittenti pubbliche e ad alcuni media a sua discrezione perché considerati "al servizio di notizie false". "È contro la libertà di stampa", lamentano i giornalisti
Il partito nazionalista tedesco di Alternative für Deutschland (AfD) ha deciso che all'incontro in programma a Coblenza il prossimo 21 gennaio con altri euroscettici europei i giornalisti non potranno partecipare perché giudicati membri della "Lügenpresse", che in tedesco significa "stampa delle bugie". Lo ha scritto in un tweet Marcus Pretzell, alto esponente di AfD, parlamentare europeo e marito della leader Frauke Petry, che vuole contendere la guida del governo alla cancelliera Angela Merkel, leader dell'Unione cristiano-democratica. All'incontro di Coblenza, nell'ovest della Germania, parteciperanno la numero uno del Front National francese, Marine Le Pen, il fondatore del Partito per la libertà olandese, Geert Wilders, e il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Tutti politici accomunati dall'avversione nei confronti dell'Unione europea.
Nei giorni scorsi l'Afd ha comunicato ad alcuni organi di stampa che non avrebbero potuto coprire l'evento perché, secondo il partito, avevano già diffuso notizie considerate "false". I criteri di esclusione non sono comunque chiari: tra i “bannati” ci sono il Frankfurter Allgemeine, il settimanale Der Spiegel e tutte le emittenti pubbliche, oltre a Politico Europe, che ha riportato la notizia. L'unica a non rientrare nella lista degli indesiderati è l'agenzia di stampa tedesca. Tutti i giornalisti sono però ammessi alla conferenza stampa che si terrà alla fine del convegno.
Non è ancora chiaro se il divieto è valido soltanto per questa conferenza o per tutti gli eventi futuri organizzati dall'AfD. Di sicuro, sottolinea Politico, non è la prima volta che il movimento applica una specie di censura: a novembre, nello stato del Baden-Württemberg, AfD ha lasciato fuori dei giornalisti considerati di parte. I direttori delle emittenti pubbliche tedesche hanno protestato e hanno definito la decisione una “interferenza con la libertà di stampa”, e hanno annunciato che copriranno comunque l'incontro, mentre è al vaglio un possibile ricorso alle vie legali. “È la Trumpificazione della politica tedesca”, ha commentato Frank Überall, capo della DJV, la più importante associazione dei giornalisti di Germania.
Il caso sarebbe nato quando un reporter di Politico ha inviato una mail per farsi accreditare. Marcus Pretzell ha risposto attaccando il giornalista, “reo” di aver scritto un articolo pieno di “schifezze” e ingiustamente lesivo dell'immagine di sua moglie Frauke Petry.