Dal dieselgate all'immigrazione. Cosa si sono detti Merkel e Gentiloni a Berlino
"Più che un'Europa a due velocità, è a due rigidità", attacca il premier. E sul caso Fca: l'Italia decide per quello che la riguarda
Il tradizionale tour tra le cancellerie, dopo l’insediamento a Palazzo Chigi del primo ministro Paolo Gentiloni, oggi ha fatto tappa a Berlino. Il bilaterale Germania-Italia, affiancato da un forum delle imprenditorie dei due paesi, riveste un notevole peso politico non solo per il “dieselgate”, il caso delle emissioni che ha coinvolto Fca e su cui la Germania non ha risparmiato critiche nei confronti del nostro paese, ma anche per la lettera di “richiamo” sui conti pubblici inviata dalla Commissione europea all’Italia. Sul tavolo c'erano anche altri temi caldi, tra cui la situazione dei conti pubblici italiani e la Brexit, con la linea dura scelta da Londra e annunciata ieri dalla premier Theresa May, gli scenari internazionali e le sfide che terrorismo e immigrazione pongono all'Europa.
"Dobbiamo ripensare l'Unione in merito ai valori, che vanno ribaditi, di solidarietà e libero scambio. Non possiamo dare la sensazione di muoverci come una nave di piccolo cabotaggio", ha detto il premier italiano, che ha rimarcato come l'Ue dovrà "badare meno ai decimali sui bilanci e più alla questione migratoria". Gentiloni ha aggiunto che "il governo italiano si sta impegnando in Libia, ma questo lavoro deve essere comune e i paesi più esposti non devono essere lasciati soli".
"Più che un'Europa a due velocità, sembra una Europa a due rigidità", ha attaccato Gentiloni. "L'Unione europea ha cominciato a darsi un’agenda sulle migrazioni solo nel maggio 2015. Per quanti sforzi possa fare un singolo paese, senza una risposta comune sarà difficile dare una risposta convincente". Anche la cancelliera tedesca Merkel ha ribadito che sulla questione migranti "ci sono ancora molti compiti da fare", ma la Germania "appoggia l'Italia" nella lotta all'immigrazione illegale.
"Due giorni fa – ha ricordato Merkel al termine dei colloqui - in questa stessa sede ho detto che l'Europa ha in mano il proprio destino". "Come configurare il nostro futuro dobbiamo deciderlo noi. Quindi dobbiamo risolvere dei problemi, tra cui quello dell'immigrazione, dell'occupazione, della sicurezza interna e della crescita economica. Sono i grossi compiti che deve affrontare l'Europa sul piano della solidarietà tra gli stati membri e l'Italia e la Germania hanno proprio questo obiettivo".
Riguardo alla querelle sulle emissioni delle automobili di Fca, Berlino e Roma cercano una riconciliazione difficile. "Con la Germania abbiamo scambi per 108 miliardi l'anno”, ha ricordato Gentiloni. “Sono questioni regolate dalle leggi, come ho detto alla signora Merkel. Eventuali problemi saranno valutati. Decideremo per quanto ci riguarda e i tedeschi faranno lo stesso decidendo per le loro questioni"
Di fronte alla sfida della Brexit, "l'Europa deve continuare a parlare con una voce sola e avremo contatti intensi", ha detto la cancelliera tedesca. "Il discorso di Theresa May ci ha fatto vedere come la Gran Bretagna imposta la questione, ma le trattative non sono ancora cominciate", partiranno quando sarà attivato l'articolo 50, ha proseguito Merkel, dicendosi comunque certa che si riuscirà a lavorare "mano nella mano" durante il negoziato. “Il discorso di ieri di May – ha aggiunto Gentiloni - ha riempito di contenuti quello che fino a ieri era solo un titolo. Mi fa molto piacere che abbia confermato gli impegni comuni sul piano politico e militari".