Blitz antiterrorismo in Germania. Fermato un tunisino sospettato per l'attacco al museo del Bardo
Circa 1.100 poliziotti nella notte hanno fatto irruzione in 54 abitazioni tra Francoforte sul Meno, Darmstadt, Berlino, Magonza e Wiesbaden
Oltre mille poliziotti nella notte hanno fatto irruzione in 54 abitazioni tra Francoforte sul Meno, Darmstadt, Berlino, Magonza e Wiesbaden. Il ministro dell’Interno dell'Assia, Peter Beuth, ha dichiarato che l’obiettivo era quello di smantellare una vasta rete criminale che accoglieva e proteggeva gli estremisti islamici presenti in territorio tedesco.
Le operazioni riguarderebbero una cellula di 16 persone di età compresa fra i 16 e i 46 anni sospettate di essere coinvolte in attività terroristiche. Tra gli arrestati, ha reso noto la procura federale tedesca, anche un tunisino di 36 anni accusato di essere un reclutatore per conto dello Stato islamico e ricercato in Tunisia per il suo presunto coinvolgimento nell'attacco del 18 marzo 2015 al museo del Bardo in cui morirono anche quattro italiani.
L'uomo aveva già vissuto in Germania per dieci anni, tra il 2003 e il 2013. Nel 2008 aveva ricevuto una condanna per lesioni, ma aveva lasciato il paese prima di scontare tutta la pena. Nel 2015 è rientrato, servendosi di un nome falso e fingendo di essere un richiedente asilo per sfuggire alle autorità che hanno impiegato quasi un anno prima di identificarlo e arrestarlo di nuovo. Mentre l'uomo era in carcere, la Tunisia aveva provato a ottenere la sua estradizione ma senza riuscire a fornire la documentazione necessaria in tempo utile.
Così la polizia tedesca lo ha rimesso in libertà tenendolo però sotto un controllo costante. L'attività di sorveglianza ha permesso agli investigatori di scoprire la sua intenzione di lanciare un attacco terroristico. La portavoce della procura generale tunisina, Sofiane Selliti, ha detto che ora il suo paese avanzerà una nuova richiesta di estrazione se l'identità dell'uomo sarà confermata da Berlino.