François Fillon (foto LaPresse)

Il Canard enchaîné tesse ancora la tela (di soldi) di Penelope Fillon

Redazione

Il settimanale francese rilancia le accuse alla moglie del candidato all’Eliseo. Il Monde invece cerca di rifare i conti e trova che qualcosa non torna

Penelope Fillon sarà ancora sulla copertina del Canard enchaîné che uscirà nelle edicole domani. E così se al momento gli inquirenti non hanno trovato le prove degli indennizzi percepiti dalla donna per i suoi lavori da collaboratrice parlamentare, il giornale satirico francese rilancia denunciando gli assegni intascati come “indennità di licenziamento”. Contributi che “la legislazione non prevede”.

 

“Fatti legali e trasparenti”, un “salario totalmente giustificato”, sebbene “è evidente che assumere mia moglie sia stato un errore e di questo presento le mie scuse ai francesi”. Scuse parziali all’elettorato, ma nessun passo indietro: “I sondaggi non mi faranno cambiare opinione, nulla mi farà cambiare opinione. Io sono candidato alle elezioni presidenziali e sono candidato per vincere, anche se i miei nemici vogliono che sia solo madame Le Pen a succedere ad Hollande”.

 

Fillon dice di non volersi tirare indietro, anche perché se analizzati a fondo i compensi percepiti dalla moglie Penelope, dalla figlia Marie e dal figlio Charles, non sono così elevati come potevano sembrare dopo la pubblicazione del Canard enchaîné. Il Monde si è messo a spulciare tra i dati e ha rilevato un’incongruenza in quanto pubblicato dal settimanale transalpino. Nel conto dei 870 mila euro percepiti dalla famiglia Fillon infatti non sono stati contati i 33 mila dati a Penelope tra il 1986 e il 1988, che sì portano il totale a 910 mila euro, ma abbassano sensibilmente il netto mensile. Diciassette anni di retribuzione per un totale di una media di 4.434 euro mensili che rientrerebbero nei limiti di legge stabiliti dall’Assemblea nazionale e dal Senato.