Quattro arresti a Montpellier, la polizia trova il marchio di fabbrica dell'attentato di Parigi
Il gruppo preparava un attentato imminente in una meta turistica della capitale e fabbricava "la madre di Satana", l'ordigno usato dal Califfato per i suoi attacchi in Europa
Questa mattina a Montpellier la polizia francese ha arrestato tre uomini e una ragazza di 16 anni perché secondo le fonti del ministero dell'Interno pianificavano un attentato imminente. Gli agenti dell'antiterrorismo hanno trovato in loro possesso esplosivi simili a quelli usati nell'attentato di Parigi del novembre 2015.
Secondo alcune indiscrezioni riportate dalla stampa francese e da quella britannica, la ragazza aveva anche prestato giuramento allo Stato islamico sui social network dicendo che desiderava andare in Siria o in Iraq oppure compiere un attentato in Francia. Almeno un altro dei tre uomini arrestati era un aspirante attentatore suicida e secondo un sito di informazione locale, M6 Info, i quattro pianificavano un attacco a un sito turistico a Parigi, sul modello di quanto aveva tentato di fare a gennaio un 29enne egiziano ucciso dalla polizia prima che riuscisse a entrare al museo del Louvre di Parigi armato di machete. L'agenzia France Presse dice che il gruppo di potenziali attentatori è stato fermato poco dopo che i quattro avevano comprato dell'acetone, un ingrediente usato per ottenere esplosivi a base di perossido di acetone (TATP).
Questo tipo di esplosivi sono considerati "il marchio di fabbrica" degli attentati dello Stato islamico in Europa, come aveva spiegato questo video del New York Times.
Oltre a Parigi, la polizia ha rinvenuto TATP anche nel covo della cellula terroristica belga di Verviers e in Francia, a Cannes. I terroristi islamici lo preferiscono ad altri ordigni perché è più difficile da individuare durante i controlli della polizia, ha quasi la stessa potenza esplosiva del TNT e gli ingredienti per fabbricarlo sono facilmente reperibili in qualsiasi farmacia. Il TATP è soprannominato "La madre di Satana", è difficile da maneggiare perché si innesca molto facilmente e, usato in quantità così ridotte, può detonare solo in oggetti di piccole dimensioni (come le lattine di bibite, cinture, scarpe).
L'attacco al Louvre
È stato identificato come Abdallah el Hamahmy, l'egiziano di 29 anni che il 3 febbraio, armato di machete, ha aggredito al Carrousel du Louvre un gruppo di militari. Secondo quanto rivela il settimanale Express, il giovane ha confermato agli inquirenti identità e nazionalità. Ferito all’addome da uno dei soldati aggrediti, l'attentatore si trova ancora in stato di fermo all'ospedale Georges Pompidou di Parigi, in condizioni stabili. Gli inquirenti francesi hanno da subito parlato di terrorismo. Il giovane era arrivato in Francia alla fine di gennaio da Dubai e aveva prenotato un biglietto di ritorno per gli Emirati Arabi Uniti con data 5 febbraio.
"Sono un pacifista", ha dichiarato l'egiziano, che nega contatti con lo Stato islamico o altri gruppi terroristi. El Hamahmy ha spiegato che voleva imbrattare alcune tele del museo con la vernice spray che aveva nello zaino per protesta contro i bombardamenti della coalizione in Siria. Avrebbe scelto il Louvre per affossare il turismo francese e la sua economia in generale. I coltelli, ha spiegato, li aveva acquistati il 28 gennaio per proteggersi in caso di un intervento del servizio d'ordine del museo. Gli inquirenti, riporta il quotidiano Figaro, rimangono scettici.