La Cina boicotta la Corea sbagliata
Pechino aiuta il folle Nord ma si vendica contro i turisti del Sud
Dopo che martedì scorso il ministero della Difesa di Seul ha trovato un accordo con la Lotte – uno dei più grandi conglomerati coreani – per l’istallazione del sistema antimissilistico Thaad, che ora si fa sempre più concreta, la Cina ha deciso di passare al contrattacco. Ieri l’Ente del turismo cinese ha deciso di vietare ai tour operator di vendere pacchetti di viaggi di gruppo in Corea del sud – il 40 per cento del mercato complessivo – mettendo in stato d’allerta tutto il settore turistico coreano. La Cina da anni si oppone con tutte le sue forze all’istallazione del Thaad, il sistema antimissilistico realizzato dalla Lockheed Martin e gestito dal Pentagono, che ha come principale scopo il controllo e l’eventuale abbattimento dei missili balistici della Corea del nord.
Ma secondo la Cina (e la Russia) i radar del Thaad serviranno anche a controllare i movimenti di Pechino e Mosca. Da tempo la Cina tenta la via del boicottaggio contro la Corea del sud, colpevole di avallare un simile intervento, pur essendo per la sua “sicurezza”. Ma la vendetta cinese, oggi, suona ancora più improvvida: Pyongyang lo scorso anno ha testato due bombe nucleari, ha effettuato un numero imprecisato di test missilistici, anche di lungo raggio. Qualche settimana fa Pechino ha sospeso l’acquisto di carbone dalla Corea del nord, ma un report dell’Onu, anticipato da Reuters e Foreign Policy, spiega come l’isolato paese guidato da Kim Jong-un sia riuscito, nonostante le sanzioni internazionali, a procurarsi i finanziamenti per la Difesa grazie all’aiuto di numerose compagnie cinesi. Ma la Cina, da troppo tempo ormai, si preoccupa della Corea sbagliata.