Assale una soldatessa all'aeroporto di Orly. Ucciso un uomo
Torna la paura in Francia. L'assalitore, musulmano con nazionalità francese, ha cercato di rubare la pistola del militare ed è stato freddato. Un attacco che ci ricorda che non c'è modo di alleggerire lo stato d'emergenza
The new normal è anche questo, in Europa. Tremila evacuati all'aeroporto di Orly, a sud di Parigi, uno scalo da quasi trenta milioni di passeggeri all'anno che improvvisamente si ritrova, nel caos di un sabato mattina, ad affrontare l'incubo del terrorismo.
Questa mattina alle sette a Stains, a nord di Parigi, vicino Saint-Denis, un uomo di trentanove anni ha sparato contro un agente che lo aveva fermato per un regolare controllo della polizia, ferendolo. L'uomo è poi riuscito a scappare e ha guidato verso l'aeroporto di Orly, ha lasciato la sua automobile, è entrato, ha buttato a terra una soldatessa e ha cercato di prendere la pistola in dotazione alla militare che fa parte dell'operazione Sentinelle. Altri due soldati che erano sul posto hanno aperto il fuoco contro l'uomo, uccidendolo (foto sotto). Secondo le ricostruzioni non ci sono stati altri feriti.
Il ministro dell'Interno francese Bruno Le Roux, che già parlato in una conferenza stampa, ha detto che le operazioni a Orly sono concluse, non sono stati trovati esplosivi, e lo scalo seguendo le procedure d'emergenza è stato in parte riaperto per consentire gli arrivi (per le partenze occorrerà aspettare ancora). Non sono chiari i motivi che hanno spinto l'uomo ad attaccare l'aeroporto, ma l'unità antiterrorismo francese ha già aperto un indagine.
Il fratello e il padre dell'attentatore sono sotto custodia della polizia. L'uomo, musulmano con nazionalità francese ma di cui non si conoscono ancora le generalità (anche se per Le Parisien si chiamerebbe Ziyed B. ndr), era conosciuto ai servizi segreti francesi, ma non aveva la "schedatura S", quella assegnata agli individui considerati pericolosi per la collettività. Ha almeno nove precedenti penali per furto aggravato e traffico di stupefacenti. Secondo quanto riportato dal Figaro, c'è stato un momento in cui l'uomo era sotto la stretta sorveglianza delle Forze dell'ordine, perché in carcere sembrava si stesse radicalizzando. Poi però la sorveglianza si è interrotta.
Soltanto ieri sempre a Parigi un uomo ha ucciso, tagliandogli la gola, il padre e il fratello. Lo ha fatto in mezzo alla strada, in rue de Montreuil, secondo molte fonti gridando frasi legate all'islam. È probabile che l'assassino di ieri avesse dei problemi psichici, ma è inevitabile pensare quanto la tensione in Francia, e la paura dei francesi, sia connessa alla comunità islamica.
L'attacco di questa mattina a Orly non ha fatto altri feriti, a parte il poliziotto e l'attentatore. Ma ci dice questo: che il new normal è la militarizzazione costante e vigile, e che non c'è modo di alleggerire lo stato d'emergenza, non nel breve termine.