Macron acchiappaendorsement
Il ministro hollandiano Le Drian sostiene En Marche!. Il fianco destro
Infine il gran ministro del governo socialista s’è mosso nella direzione di Emmanuel Macron e molti dicono che questo è soltanto l’inizio. Jean-Yves Le Drian, ministro della Difesa francese considerato molto influente e molto hollandiano, ha confermato ieri quel che a Parigi tutti davano ormai per certo: voterà alle presidenziali per il leader di En Marche! e non per il candidato della sinistra, Benoît Hamon. La reazione del partito al governo non è stata molto composta, ma era difficile pretendere qualcosa di diverso: è una scelta “incoerente”, ha detto il portavoce di Hamon, che “manca di rispetto” nei confronti dell’elettorato di sinistra – il quale si tormenta sul voto utile da tempo e soprattutto da quando è uscito l’ultimo sondaggio, due giorni fa, che piazza Hamon dietro al candidato ancora più a sinistra, il leader della France insoumise Mélenchon.
Macron prende e ringrazia, naturalmente: Le Drian costituisce un tesoro politico non soltanto perché segnala apertamente la tentazione degli hollandiani di passare in massa con Macron, ma perché Le Drian è un esperto di sicurezza e terrorismo e fornisce quella copertura politica che al candidato di En Marche! serve su temi su cui lui non è considerato molto forte, certo meno forte della sua principale rivale Marine Le Pen. Se a questo endorsement ne seguiranno altri, vorrà dire che l’operazione da centrista muscolare di Macron sta funzionando bene e che la calamita al centro ha una speranza di successo più solida rispetto alla formula populismo-di-sinistra-scaccia-populismo-di-destra. I sondaggi mostrano che l’intenzione di voto per Macron si sta consolidando sempre più, ma perché l’azzardo macroniano abbia una consistenza maggiore è necessario che la calamita funzioni anche a destra, che attragga quell’elettorato moderato che si sente tradito dal suo ex candidato forte Fillon e dai suoi mille scandali.