La democrazia prevarrà sul terrorismo, dice Theresa May
Il premier britannico riferisce ai Comuni sull’attentato a Westminster. L’attentatore era noto al Mi5 ed era mosso da “ideologia islamista”
“Ieri un atto di terrorismo ha tentato di silenziare la nostra democrazia, eppure oggi ci riuniamo come sempre, come le generazioni prima delle nostre hanno fatto prima di noi e come le future generazioni continueranno a fare, per trasmettere un messaggio molto semplice: non abbiamo paura e la nostra determinazione non vacillerà mai di fronte al terrorismo”. Il giorno dopo l’attacco terroristico a Westminster, il primo ministro britannico Theresa May ha informato la Camera dei Comuni sull’avanzamento delle indagini e trasmesso agli inglesi un messaggio di resistenza contro la minaccia terroristica.
Il premier conservatore ha informato i Comuni che il bilancio finale è di quattro vittime, incluso l’attentatore, e che l’attacco era legato all’“ideologia islamista”. Ha poi ricordato il poliziotto Keith Palmer, deceduto dopo essere stato accoltellato davanti ai cancelli del Parlamento, dicendo che “era un eroe e le sue azioni non saranno mai dimenticate”.
Per quanto riguarda le vittime rimaste ferite nell’attentato – più di quaranta – si tratta, tra gli altri, di 12 britannici, tre bambini francesi, due persone romene, due sud coreani, uno tedesco, uno polacco, uno irlandese, uno cinese, uno italiano, uno americano e 2 greci.
L’attentatore, nato nel Regno Unito, era già noto ai servizi segreti britannici dell’Mi5 – diversi anni fa era stato indagato perché sospettato di estremismo violento – e “quando le considerazioni operative lo consentiranno, verrà resa pubblica la sua identità”. La sua persona, comunque, non “era considerata all’interno delle attuali indagini e analisi d’intelligence”. Era una figura periferica, quindi, nel senso che i sospetti nei suoi confronti erano stati archiviati perché non alimentati per lungo tempo da altre informazioni: “L’intelligence non aveva nessuna informazione precedente all’attentato rispetto ai suoi intenti o all’evento di per sé”, ha detto May.
Descrivendo l’accaduto come un attacco al popolo libero in tutto il mondo, Theresa May ha ringraziato tutti gli alleati del Regno Unito per il supporto manifestato, incluso il presidente americano Donald Trump.
“Siamo qui riuniti nel più antico di tutti i parlamenti perché sappiamo che la democrazia e i valori che essa implica, alla fine, prevarranno sempre”, ha aggiunto il premier britannico. “Questi valori – la libertà, i diritti umani e la certezza del diritto – sono incastonati in questo luogo ma condivisi da tutte le persone libere in giro per il mondo”.
Dalle piazze ai palazzi