Schäuble vota Macron
Gli europeisti provano a trovare un’alleanza, con un messaggio d’austerità
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha detto che, se fosse francese e se potesse votare, probabilmente voterebbe per Emmanunel Macron al primo turno delle presidenziali del 23 aprile. In un dibattito organizzato dallo Spiegel, Schäuble si è detto un po’ “imbarazzato” a dover tradire la sua famiglia politica, il Partito popolare europeo, che avrebbe nel Républicain Fillon il suo candidato in Francia. Al ministro tedesco non è piaciuta la reazione di Fillon allo scandalo Penelopegate, con gli attacchi alla magistratura e alla stampa. Ma la dichiarazione di voto di Schäuble, un vecchio federalista dai modi bruschi e dalle parole spesso inopportune, non riguarda solo lo stile. Il sostegno a Macron rivela lo stato d’animo degli europeisti: nella battaglia esistenziale con i populisti e i trumpisti di estrema destra ed estrema sinistra, con Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon che potrebbero arrivare al ballottaggio del 7 maggio, non ci si può permettere di essere tiepidi nei confronti dell’Ue. Fillon, che ha un programma economico più radicale per curare i mali della Francia, ha anche una visione sovranista dell’Europa e dissente dalla Merkel su questioni essenziali come i rapporti con Putin. Macron, come ha sottolineato Hollande senza poter dire che voterà per lui, è la scelta del “rinnovamento” e “dell’intelligenza”. Berlino e gli europeisti scommettono su Macron per rilanciare non solo la Francia, ma anche quel motore franco-tedesco che è necessario a far funzionare l’Ue. Con un rischio per le aspirazioni di Matteo Renzi. Lungi dal trovare un alleato anti austerità, con Macron all’Eliseo e Merkel alla cancelleria, Renzi dovrà scegliere: diventare l’Orbán di sinistra sul Fiscal compact o adottare un’agenda autenticamente riformista.